La difesa è il secondo attacco del Bayern Monaco

Il Fortuna Dusseldorf non ha nemmeno potuto gioire per il gol della bandiera, tanto dominante è stato il Bayern Monaco nella partita di oggi. I suoi 5 gol però rappresentano solo una minima parte dell’enorme mole di occasioni che hanno prodotto i bavaresi: Coman e Gnabry hanno dato il solito contributo sulle fasce, Müller ha dominato con la sua visione di gioco e Lewandowski, ancora una volta in gol, con la doppietta di oggi che lo porta in testa alla classifica della Scarpa d’oro, ha segnato a tutte le 18 squadre della Bundesliga.

Eppure è stata ed è la difesa il vero punto di forza del Bayern, che dopo due anni di transizione sembra aver finalmente trovato i suoi interpreti migliori: l’addio di Hummels e i problemi fisici che hanno colpito Boateng e Sule hanno costretto Kovac prima e Flick poi a schierare Alaba difensore centrale, benché nella sua carriera avesse ricoperto, con ottimi risultati, principalmente il ruolo di terzino sinistro. Negli ultimi anni però le sue prestazioni avevano avuto una flessione, probabilmente a causa della mancanza di nuovi stimoli, e questa nuova posizione sembra averlo valorizzato ancora di più, rendendolo uno dei difensori centrali più affidabili, tecnici e veloci di tutta la Bundesliga. Il suo compagno di reparto, Lucas Hernández,  è arrivato in Germania quest’estate per 80 milioni di euro e per questo le aspettative sul suo conto erano altissime: purtroppo una serie di sfortunati infortuni non gli hanno permesso di scendere in campo per quasi tutto il girone di ritorno, ma quando lo ha fatto ha dimostrato di essere un centrale rapido, bravissimo negli anticipi e nell’impostare il gioco, anche se all’inizio della sua carriera era considerato uno dei terzini sinistri più promettenti del mondo, come Alaba.

I due però hanno anche dovuto cambiare posizione perché sulla fascia sinistra si è imposto Alphonso Davies, che in un anno è passato dall’essere una promettente ala a venire considerato il miglior giovane terzino sinistro al mondo. Merito dei suoi impressionanti mezzi atletici e fisici ma anche della sua straordinaria tecnica, che gli permette di arrivare al cross o al tiro con grande facilità. Difensivamente poi ha pochissime lacune e possiede la giusta aggressività e ottime doti in fase di copertura, oltre ad avere la capacità di non perdere mai la concentrazione.

 

Dall’altra parte invece si è affermato in modo più graduale Pavard, che è arrivato solo l’anno scorso al Bayern Monaco, benché il suo nome fosse già stato accostato ai bavaresi nell’estate del 2018, subito dopo la vittoria nel Mondiale della sua Francia: in quell’occasione però il terzino francese aveva preferito rimanere fedele allo Stoccarda, salvo poi trasferirsi in Baviera dopo la retrocessione del club che lo aveva cresciuto. L’inizio non era stato così convincente, anche perché Pavard aveva il difficile compito di dover sostituire Joshua Kimmich, spostato più in avanti e considerato già a 25 anni un senatore dello spogliatoio del Bayern. Con l’arrivo di Flick invece il francese è diventato un giocatore fondamentale nello difesa a quattro della squadra bavarese, grazie soprattutto alla sua straordinaria capacità di inserimento, che è andata a completare il profilo di un terzino equilibratore.

Quattro interpreti di altissimo livello, aiutati e coordinati da Neuer, che l’ex allenatore della giovanili ha reso estremamente affiatati: i due centrali costruiscono abilmente il gioco, con precisissimi lanci lunghi a tagliare le difese, mentre i due terzini garantiscono una spinta costante, che non si esaurisce nemmeno nei minuti finali di una partita. Nella sfida il Dusseldorf abbiamo potuto ammirare entrambe queste caratteristiche: i terzini hanno infatti realizzato un gol ciascuno, mentre i centrali hanno più volte messo in grandissima difficoltà la malcapitata difesa ospite. A dimostrazione che l’attacco del Bayern senza questa difesa non sarebbe così devastante.

Federico Zamboni

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