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La falsa partenza di Boca e River in Copa de la Liga

La nuova Copa de la Liga Profesional non sembra essere un torneo per le big. Dopo il passo falso del Racing alla prima di Pizzi anche Boca Juniors e River Plate hanno cominciato con il piede sbagliato: solo un punto per gli Xeneizes contro il Gimnasia in una gara recuperata solo all’ultimo, mentre la squadra di Gallardo ha perso in maniera davvero clamorosa.

Boca in costruzione

Dopo la deludente eliminazione dalla Copa Libertadores arrivata per mano del Santos, il Boca Juniors ha cercato di costruire qualcosa di nuovo dando continuità a Miguelito Russo in panchina. Il mercato ha portato un nome altisonante come l’ex Manchester United Marcos Rojo che però non ha potuto esordire per via di un problema al polpaccio. Il difensore vice-campione del mondo nel 2014 è sicuramente un rinforzo di spessore, anche se non rappresentava forse la priorità di una squadra ancora debole a centrocampo e priva di un vero 9. Di punta ci ha giocato Mauro Zárate, peraltro anche con una prova dignitosa e in crescita rispetto a quelle di un mese fa, ma complessivamente la prima contro il Gimnasia non è stata una gara soddisfacente per il gruppo. La gara è stata dominata da Brahian Alemán e non dai giocatori xeneizes, e il pareggio per 2-2 raggiunto in extremis con la punizione meraviglia di Cardona riflette le difficoltà di una squadra che ha avuto grossi problemi soprattutto in difesa, vedi i buchi in occasione dei due gol e non solo. Molto ancora da registrare, ma il format del torneo concede qualche passaggio a vuoto.

La sconfitta clamorosa River Plate

Quanto accaduto al River invece è ai limiti del surreale. Certo, tutto assume dimensioni più comprensibili se si considera che sulla panchina dell’Estudiantes sedeva il Ruso Zielinski, allenatore degli incubi per i Millonarios che porta alla mente ricordi tenebrosi come lo spareggio retrocessione dei tempi del Belgrano e il pari con l’Atlético Tucumán che è costato a Gallardo il suo primo campionato argentino in carriera un anno fa.

Il River era in vantaggio di un gol e di un uomo a un quarto d’ora dalla fine e a quel punto nessuno avrebbe pronosticato un successo degli avversari. Tobio era stato espulso per una brutta entrata con la pianta del piede che gli è costato il rosso diretto, e da lì i Millonarios avevano trovato una certa facilità nell’arrivare sul fondo come si è visto in occasione del gol di Suárez arrivato con una doppia combinazione di alta qualità. Eppure negli ultimi 15 minuti sono arrivati due gol da parte dell’Estudiantes, tra cui il secondo che ha confermato le grandi difficoltà di questa squadra sulle palle inattive. Sul piano del gioco è una sconfitta che non fa troppo male, anche considerando l’ampio margine che si ha per rimontare in questo torneo, ma dal punto di vista morale è un KO inatteso per una squadra come il River solitamente maestra nell’amministrare le situazioni di vantaggio.

 

simonegamberini

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