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La Germania degli anni Duemila colpisce ancora: bella e vincente

La Germania elimina con ben pochi problemi la Slovacchia, nonostante qualche piccolo brivido corso da Neuer nel corso dei 90’. Finisce 3-0 al Metropole di Lille, con i tedeschi che si dimostrano brillanti, cinici ed organizzati, caratteristica ormai tipica di questa squadra da molti anni a questa parte.

LA PARTITA– Neuer e compagni partono forte, passando in vantaggio dopo 7’, grazie ad un tiro dal limite di Boateng, che inganna Kozacik. La Nationalmanschaft avrebbe l’opportunità di raddoppiare di lì a poco, ma Ozil non è perfetto dal dischetto. Tiro respinto dall’estremo difensore slovacco. La Germania continua a costruire trame di gioco, sfruttando la forma di Mario Gomez e la giornata di grazie di un imprendibile Draxler, su cui Low fa grande affidamento in questo torneo, sin dalle primissime battute.
A due giri di lancetta dall’intervallo è proprio lo stesso Draxler a imbeccare il centravanti di proprietà della Fiorentina, che insacca da pochi passi. Nel secondo tempo la Slovacchia sembrerebbe trovare anche una piccola reazione, spenta dalla perseveranza dei giocatori in maglia bianca e dal gol di Draxler, non ben controllato dalla difesa slava sugli sviluppi di un corner al 63’.
La Germania chiude la gara con mezz’ora di anticipo e controlla il match in modo tranquillo e quietamente grande fino al triplice fischio, sbagliando anche un paio di chance nitide nei secondi finali con l’ottimo Hector e con Toni Kroos.
Ottima prova della nazionale vicecampione del mondo, abile anche a sfruttare la giornata no della Slovacchia, lontana parente di quella vista nelle gare con Russia ed Inghilterra nel girone di qualificazione
Tra le tante note positive anche il fatto di essere l’unica compagine a non aver ancora subito gol nel corso della manifestazione.


BELLI E MODERNI-
La generazione calcistica teutonica degli ultimi anni presenta infatti queste caratteristiche, che rispecchiano le novità del calcio moderno europeo, basato su corsa e aggressività, meglio se piacevole a vedersi e disposto in campo con il 4-2-3-1 come sistema di gioco.
Una Germania che inizia questo percorso molti anni fa, in particolar modo dal post Euro 2008, competizione in cui comunque la Germania fa una grande figura, arrivando seconda.

Filippo Maggi

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