Sembra una combinazione paradossale, ma è effettivamente così: la Juventus nelle prossime due giornate potrebbe essere prima nel girone facendo un solo punto (pari col Chelsea), ma arrivare seconda facendone 3 (sconfitta con due gol di scarto con Chelsea e vittoria col Malmö). Conti che a questo punto del girone è il momento di fare e che forse Allegri non aspettava altro di fare.
La sua Juventus, lontana, piccola e sofferente in campionato, è invece brillante, prima e convincente in Champions League. Solamente il Bayern Monaco è a punteggio pieno oltre ai bianconeri tra chi ha giocato quattro partite e il cammino dei ragazzi di Allegri sembra ormai destinato verso la prima posizione, cosa che si deciderà nello scontro diretto con il Chelsea in cui di fatto un pari sigillerebbe anche con l’aritmetica il primato, visto che il criterio degli scontri diretti è il primo da tenere in considerazione in caso di arrivo a pari punti.
E la Juve formato Champions dà l’idea di poter gestire una situazione del genere, visto l’approccio, il feeling e le prestazioni offerte nella sua campagna europea. Alternate, diverse tra loro, mixate tra sofferenza e capacità di dominare a seconda dell’avversario: prudenti col Chelsea, arrembati con lo Zenit, per un risultato di 12 punti su 12 con i primi 2 gol subiti solamente nella partita di stasera, ma a risultato di fatto acquisito.
Con le notti europee tutto sembra trasformarsi, da Dybala che trova con facilità alla porta a chiesa, che in campionato è utilizzato poco e ha spesso problemi fisici, mentre in Europa è il vero fattore in più di questa squadra. Il successo con lo Zenit completa il percorso che porta alla vera sfida chiave di questo girone, che però per fortuna dei bianconeri serve a decidere solamente il primo posto, dato che la qualificazione agli ottavi ormai è insindacabile. Quattro gol per ritrovare la fiducia persa in campionato e per prepararsi a uno scontro diretto chiave in cui Allegri avrà a disposizione due risultati su tre per ottenere un primo posto probabilmente insperato al momento dei sorteggi, che però può essere chiave per sognare un cammino più duraturo rispetto a quello delle ultime due stagioni.
