La Lazio vola. Seconda vittoria consecutiva in Europa League e tre vittorie consecutive in generale. Primo posto nella fase della competizione europea, a ridosso della zona Champions in campionato. E prima della sosta, c’è l’Empoli. Ci sono i presupposti, dunque, per chiudere al meglio il primo ciclo di partite della stagione e arrivare alla sosta in alto in classifica e nel morale.
In questa vittoria della Lazio, c’è un mercato azzeccato ed uno sbocciato. Come spesso è accaduto negli anni, i calciatori scelti dalla società biancoceleste sono “fermentati” dopo diversi mesi sino a lievitare. Dia e Nuno Taveres si sono rivelati subito innesti azzeccati, Dele Bashiru e Tchaouna si stanno inserendo e sembrano aver già assorbito il salto in una squadra e in un ambiente con ambizioni diverse. Al “tesoretto” si aggiungono anche gli acquisti dello scorso anno: stupisce chi si stupisce di Guendouzi, ma è altrettanto sorprendente la crescita di Castellanos che sinora ha numeri da capogiro: cinque gol e due assist in sette partite e la sensazione di una maturazione tecnica importante. L’argentino non è solo un centravanti d’area di rigore, ma anche un regista offensivo di grande spessore. Accanto a lui sta maturando anche Rovella, un talento che è valso la pena aspettare. Persino Mandas, da oggetto semi misterioso, si sta dimostrando un’alternativa più che affidabile.
A completare il quadro, la mano di Baroni. Il tecnico è ormai entrato nel cuore dei tifosi della Lazio, che lo avevano accolto con un certo scetticismo. Il suo nome era associato al ridimensionamento, adesso invece fa rima con rinnovamento. Le valutazioni della società, alla luce dei recenti risultati, danno pienamente ragione a Lotito e Fabiani che non hanno basato la loro campagna acquisti sui nomi, andando piuttosto a caccia di i calciatori più adatti alle idee del tecnico. La campagna acquisti condotta a fari spenti aveva un duplice obiettivo: in primis abbassare i costi, poi ridurre l’età media. Decisioni che hanno generato diverse polemiche, ma il rapporto spesa – resa, per adesso, è nettamente a favore del nuovo corso che ha comunque giù garantito un certo processo di rinnovamento e un nuovo tesoretto. Resta solo l’annoso quesito che attanaglia da anni i tifosi della Lazio. Capire se questo periodo sarà in grado di dilatarsi nel tempo o se i nodi verranno al pettine in primavera. Resta in piedi anche l’ipotesi che a gennaio non si voglia puntellare la squadra con ulteriori investimenti, ma la storia insegna che è accaduto di rado.
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