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La prima del Lamia, raccontata da Anastasiadis

Il PAS Lamia è alla sua prima stagione di sempre in Super League greca. Alla storia del club ho già dedicato un pezzo, qui invece sono andato a riprendere e tradurre dei virgolettati da parte di alcuni dei protagonisti della scorsa fenomenale annata. Grazie alla concessione di Gazzetta.gr, sono in grado di proporveli in esclusiva.

Il leader

Il match è appena concluso, tutti quanto festeggiano perché la storia è stata scritta. Il PAS Lamia è per la sua prima volta in assoluto tra i grandi, ha concluso la lunga serie di “vorrei ma non posso” e ora si getterà nel magnifico inferno della Super Ligka Ellada. Tutti quanti estasiati, con le loro magliette sponsorizzate Stoiximan.GR, chi ancora indosso, chi a dorso nudo: si celebra lo sforzo, non si pensa a null’altro rispetto all’egiostico godersi il momento. La Fiotide intera è in festa, proprio mentre il leader del Lamia non pensa egoisticamente a sé stesso bensì si reca sotto i propri tifosi per festeggiare con loro. E’ Anestis Anastasiadis, il volto probabilmente più simbolico dell’intero PAS. E’ un classe 1983, dunque 34enne al pari del portiere Vangelis Pitkas, e nell’ultima stagione di Football League è sceso in campo 28 volte. La sua carriera, come quella del coetaneo compagno di squadra, è sempre stata dispiegata per squadre di media caratura: OFI Creta, Kerkyra, Ethnikos Asteras, Ionikos, Panetolikos, Kalloni. Dal 2016 è a Lamia, ma (udite udite) Anastasiadis è uscito dalla cantera del Barcellona. Quando infatti militava nell’Ikralis Ptolemaidas, venne adocchiato dallo scouting blaugrana che poi successivamente lo portò nel Barça B. Peccato.

Il suo Lamia ce l’ha fatta, ha centrato la Super League per la prima volta nella storia. Comprensibile che la prima domanda fosse dedicata al clima che si respirava nella Ftiotide: “L’atmosfera è di festa. E’ un giorno di gioia, un evento storico per la squadra, la città e tutta la zona della Ftiotide”. In quanto leader, continua Anestis, “Ho detto ai ragazzi che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, dunque saremo andati a festeggiare. Ci sono volute poche parole, si entrava nello spogliatoio e si capiva immediatamente. Si vedeva la gioia sui volti dei ragazzi, le nostre azioni hanno fatto parlar tutti”. Importante poi che tutto sommato fosse una promozione cercata, sperata e duramente ottenuta. Ma era davvero l’obiettivo stagionale? “Sì, l’obiettivo era questo fin da principio. Certamente non ne facevamo dichiarazioni ogni giorno, noi credevamo in noi e sapevamo che avremmo fatto il nostro sforzo fino alla fine”. Non senza difficoltà, perché in quanto team il gruppo necessariamente è messo alla prova. Per lo più Anastasiadis ha individuato le maggiori insidie nei periodi intensi, in cui si giocano molte partite e bisogna gestire pure le sconfitte: “Sono le difficoltà che affrontano tutti i club che vogliono diventare campioni”. Un elogio non manca poi in direzione del comandante nonché maggior artefice dell’impresa, il tecnico Babis Tennes: “Il suo contributo è stato molto importante. Il fatto che sia riuscito in sei promozioni dice tutto, lui è l’uomo che ha questa bacchetta magica per condurre tutte queste squadre in Super League”. Per l’impresa, ha naturalmente rivestito un ruolo fondamentale il supporto della città: “E’ stata la nostra grande sostenitrice, perché credo davvero che siamo una buona squadra. Soprattutto nella seconda parte di campionato e quando abbiamo viaggiato in trasferta, per darci forza. Noi tutti abbiamo solo contribuito al raggiungimento di questo evento storico”. A livello personale Anestis aveva poi chiesto solo tempo per parlare di futuro col presidente, concludendo l’intervista così: “Credo di poter seguire la squadra in Super League, le circostanze e le intenzioni sono positive. Penso che continueremo insieme ma non lo so ancora, faremo alcuni discorsi con il presidente e vedremo dove andremo a finire”. Il suo legame con Lamia non può finire proprio ora, siete d’accordo?

Matteo Albanese

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