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La prima di Steven Gerrard, buona la prestazione meno il risultato

Buona la prestazione, meno il risultato. Si può riassumere così la prima partita ufficiale di Steven Gerrard alla guida dei Rangers. Ieri i Gers si sono imposti per 2-o contro l’FK Shkupi a Ibrox durante i preliminari di Europa League. Una vittoria arrivata grazie alle reti di Jamie Murphy nel primo tempo e al rigore realizzato nella seconda frazione di gara a tempo praticamente scaduto da James Tavernier. Vantaggio dunque non larghissimo per la squadra di Glasgow in vista del ritorno in Macedonia che si giocherà martedì 17 luglio.

Un risultato che lascia tuttavia l’amaro in bocca a Stevie G vista anche la modesta caratura dell’avversario. Anche se va detto che l’anno scorso di questi tempi i Rangers vennero eliminati dai lussemburghesi del Progrés, espressione di una cittadina di appena 5.500 abitanti. È dunque auspicabile che gli scozzesi abbiano imparato la lezione dopo quella mesta figura arrivata proprio dopo una vittoria di misura all’andata (1-0).

La prestazione della squadra è stata comunque buona, anche se i Gers non sono riusciti a chiudere il discorso qualificazione. Il punteggio avrebbe potuto essere più largo, ma sono stati fatali gli errori sottoporta. Inoltre l’arbitro non ha giudicato da rigore due situazioni dubbie nei confronti di Alfredo MorelosOvie Ejaria. 

Al netto dunque delle gambe ancora imballate degli allenamenti del ritiro precampionato e i tanti nuovi calciatori, la proposta di gioco è persa interessante anche se non ancora esaltante. Gerrard avrà ancora sicuramente molto da lavorare con questa rosa ancora in costruzione, tuttavia l’entusiasmo da lui portato è già tangibile. L’idea sembra essere quella di proporre un calcio semplice, ma comunque molto organizzato ed efficace. Anche se siamo ancora naturalmente davanti a un sistema embrionale, se ben attuato potrebbe dare ottimi risultati in un campionato come quello scozzese.

Le basi su cui costruire un progetto ci sono. Ora sarà fondamentale centrare una qualificazione alla fase finale di una coppa europea che manca ormai da troppo tempo.

 

Jacopo Formia

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