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La rinascita di Ruben Botta al Pachuca

La grande sorpresa di questo avvio dicampionato messicano è il Pachuca che nella notte ha battuto il Monterrey portandosi in vetta alla classifica: una squadra innovativa e al passo coi tempi guidata dall’estro di un ritrovato Ruben Botta.

Già, Ruben Botta. In Italia pochi ricordi buoni di lui soprattutto con la maglia dell’Inter: qualche apparizione qua e là tra i nerazzurri e il Chievo ma pochissimi tocchi di classe degni della sua tecnica. Al Tigre aveva incantato con le sue magie: un giocoliere palla al piede, un’esplosione di tecnica e velocità rovinate da un grave infortunio a poche settimane dal suo aereo per l’Italia.

Ruben Botta si ritrova con il Pachuca, ambiente ideale per provare a dimostrare al mondo che quel folletto che aveva imparato al meglio gli insegnamenti di Perez Garcia ha ancora tante carte da giocare.

Il sistema di gioco è costruito attorno alla sua tecnica: il 4-2-3-1 dei Tuzos gira attorno al trequartista che ha la facoltà di spaziare su tutto il fronte d’attacco senza precisi dettami tattici o obblighi di inserimento. Il meglio Botta lo dà in progressione palla al piede riuscendo sempre a mettere in crisi il difensore avversario che non sa mai se l’argentino lo punterà o andrà con l’uno-due con il compagno affianco.

Ieri un gol per coronare un ottimo avvio di campionato suo e del Pachuca in generale: a 26 anni Ruben Botta può finalmente avere la sua chance in un campionato di prestigio e l’inizio in grande stile di questo Clausura sembra essere un buona copertina per la sua rinascita.

La grande sorpresa Pachuca ha trovato il suo leader e ora sogna in grande di arrivare fino in fondo: ritrovare il Ruben Botta dei tempi del Tigre sarebbe un grandissimo colpo sia per i Tuzos che per il calcio argentino che aveva visto in lui un potenziale craque rovinato troppo presto da un grave infortunio.

Simone Gamberini

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