Il Saint-Étienne e la “Révolution Garcia”

Dopo otto anni sotto l’egida del marsigliese Christophe Galtier, il Saint-Étienne ha deciso di rifarsi il look. L’approdo di Oscar Garcia ai Les Verts non è passato inosservato. Maturato come allenatore tra Israele ed Inghilterra, Garcia ha trascorso gli ultimi due anni sulla panchina del Red Bull Salzburg, vincendo in entrambe le stagioni sia il Meisterteller che la ÖFB-Cup. Per il 44enne tecnico catalano, il cui bagaglio vanta una decennale esperienza passata tra le fila di Barcellona, Valencia ed Espanyol, la vetrina della Ligue 1 sarà il vero banco di prova. La piazza, lo sappiamo, è di quelle calde, sanguigne e la pressione nei suoi confronti potrebbe salire vertiginosamente al primo passo falso. Lui ha abbracciato il progetto, la società a creduto in lui. Spetterà al popolo del Geoffrey-Guichard dargli il tempo e lo spazio per instaurare nella squadra la propria visione calcistica.

Sono entusiasta di essere qui. Conosco la storia del Saint-Étienne e se la paragoniamo alle altre società francesi direi che questo è uno dei migliori club della nazione. Ci vorrà tempo e sacrificio per costruire qualcosa di importante ma il mio passato di calciatore mi ha insegnato che senza il duro lavoro non si raggiunge niente. Sono cresciuto nel Barça e ovviamente sono stato influenzato dal loro modo di lavorare. Sono anche consapevole del fatto che non disponiamo di giocatori come quelli in blaugrana ma una cosa è giocare bene come loro, un altra è avere una filosofia di gioco chiara. Questo è ciò che voglio dare al Saint-Étienne. Conosco bene il calcio, so cosa fare per rendere migliore la squadra. Abbiate fiducia!“. Parole importanti quelle di Garcia che ben delineano il rapporto che intenderà instaurare con lo spogliatoio e la dirigenza. Da buon spagnolo qual è la sua idea è quella di giocare molto il pallone. Per farlo dovrà lavorare parecchio sulla fase di non possesso e sovrapposizione degli esterni, lacune di un Saint-Étienne, verticale sì, ma sin qua piuttosto statico. Il presidente dell’ASSE Bernard Caïazzo ha promesso alcuni innesti importanti a Garcia per ovviare alle partenze di Malcuit e Maupay: “Per guadagnare competitività abbiamo bisogno di coprire ancora alcune posizioni sul campo. So che il budget a disposizione per la campagna acquisti non è elevato ma vorrei il gruppo completo il prima possibile” ha detto Oscar Garcia in una recente conferenza stampa.

Sulle sponde della Loira sono già arrivati l’attaccante Loïs Diony dal Nancy e il terzino Saidy Yanko dal Celtic Glasgow ma la strada per il completamento della rosa è ancora lunga e tortuosa. È notizia di poche ore fa che l’infortunio patito da Florentin Pogba nell’amichevole di mercoledì contro l’Ajaccio (vinta 2-0 dai Les Verts) è più grave del previsto. Per il centrale di difesa si tratta di rottura dei legamenti della caviglia e uno stop post-operazione che va dai tre ai cinque mesi. Viene così a mancare una pedina importante nello scacchiere di Garcia che, se aggiunta alle partenze sopra citate, rende indispensabile l’acquisto di altri giocatori di prima fascia. Si parla infatti del possibile arrivo di Duje Ćaleta-Car, 20enne difensore dell’Under-21 croata, già allenato da Garcia a Salisburgo e del terzino del RC Lens Karim Hafez. Tralasciando per un attimo la situazione del mercato, la rivoluzione tanta acclamata dalla stampa transalpina che il nuovo allenatore vuole portare ai Les Verts passa attraverso un percorso di modernizzazione delle infrastrutture di allenamento e l’introduzione di tecnologie all’avanguardia per analizzare i progressi dei calciatori: “Ho chiesto personalmente alla società l’acquisto di un software specifico per la catalogazione dei dati dei miei giocatori. Verranno installate delle nuove telecamere attorno al campo di allenamento che potranno permettermi di rivedere schemi e movimenti di gioco ogni qual volta lo desideri. Ho fatto assumere anche un nutrizionista perché sono convinto che una corretta alimentazione porta ad un rendimento migliore“.

Insomma, la “Révolution Garcia” è appena iniziata ma, se il buongiorno si vede dal mattino, a Saint-Étienne quest’anno ne vedremo delle belle.

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