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La serata no del Manchester City

Ovviamente anche il Manchester City può avere delle serate no. Il cammino dei citizens è stato fin qui eccezionale, con ben 21 vittorie consecutive, quasi un record, che si è visto infrangere in una delle partite più importanti. Il Manchester United infatti ha spezzato il risultato dei cugini, aggiudicandosi il 185esimo derby di Manchester.

Il City e i derby

Sembra quasi il frutto di una sorta di stregoneria, di qualche rito, ma la realtà è che il Manchester United continua a vincere all’Etihad Stadium senza intoppi. 5 gare vinte delle ultime 7 giocate in casa degli Sky Blues, mica male per i Red Devils che sono riusciti a mettere la partita nel binario giusto sin dai primi minuti con un rigore. Non è però il destino, né il demerito del City, lo United ha giocato una grandissima partita, ovvio. È però evidente il fatto che gli uomini di Guardiola hanno creato tanto non riuscendo mai a concretizzare.

Questa gara non cambia molto la classifica del City, è sempre primo con la bellezza di 65 punti e soli 19 reti subite, Guardiola non si può lamentare del cammino fin qui intrapreso. Il problema è che il derby è il derby, non è una partita qualsiasi, non è una gara come le altre. Guardiola lo sapeva, ha cercato di sensibilizzare i suoi sotto questo aspetto ma tutto appariva per certi versi remargli contro. Il quadro della gara è praticamente mostrato all’inizio del secondo tempo. Rodri dopo una bella azione, stampa la palla sull’incrocio dei pali e qualche minuto dopo arriva il secondo gol dello United. Come se non bastasse a segnarlo è Luke Shaw dopo ben un anno senza reti, in splendida forma fisica – la tanto recriminata da Mourinho – e soprattutto dopo aver saltato uno dei migliori giocatori della Premier League, Cancelo.

Guardiola ha perso la sfida con Solskjaer che invece ha riproposto ancora una volta una versione solidissima del suo United. I Red Devils sono una squadra in fiducia, con autostima e che sta vedendo la crescita di tanti singoli al di là dei sempre citati Bruno Fernandes e Rashford. Wan Bissaka ad esempio, Martial, McTominay, ragazzi sempre concentrati e immersi completamente nella filosofia dello United. Al City non c’è nulla che si possa recriminare se non i dettagli che hanno portato a questa sconfitta, dettagli sempre tanto cari a Pep Guardiola. Ma è ovvio che vincere sempre non è certo cosa facile. Che si parli di destino o di qualsiasi altro aspetto, il quadro rimane chiaro, mostrando come il Manchester United, ancora una volta, abbia conquistato l’Etihad Stadium.

Elia Pelizzari

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