La Spagna olimpica parte per la medaglia d’oro

Siamo ormai prossimi al via delle Olimpiadi di Tokyo e nel calcio maschile la corsa per il podio sembra abbastanza segnata: Spagna, Brasile e Argentina sono le squadre che partono per le medaglie, anche se il tabellone qualora le facesse incrociare prima potrebbe aprire gli scenari dei piazzamenti più prestigiosi anche ad altre nazionali.

La Spagna è quella che si presenta con la squadra complessivamente più valida: nella sua storia ha vinto solamente una volta l’oro olimpico, a Barcellona nel 1992, e quest’anno cerca la prima affermazione fuori dai confini nazionali. Le premesse sembrano esserci tutte anche perché dopo un periodo di sostanziale dominio dei tornei Under 21 in cui è arrivata stabilmente tra le prime quattro con tanti successi nell’ultimo decennio, potrebbe essere arrivato il momento di capitalizzare con un trionfo di maggiore prestigio.

De la Fuente infatti, potendo chiamare anche i giocatori che hanno vinto l’Europeo Under 21 del 2019 e non solo i partecipanti dell’ultima edizione della rassegna giovanile, dispone di una rosa d’eccellenza, che sulla carta si gioca con il Brasile il metallo più pregiato. Per l’occasione ha anche chiamato giocatori che erano impegnati all’ultimo Europeo delle nazionali maggiori, sfidando l’incognita tenuta fisica che potrebbe incidere sul rendimento di alcuni.

L’ultima amichevole con il Giappone non è stata granché esaltante, anche se dopo l’ingresso di Pedri, preservato un minimo dopo una stagione che rischia di arrivare alle 70 presenze, la Roja ha girato come ci si aspettava. Anche perché l’organico si lascia decisamente guardare, con il solo interrogativo di una linea difensiva forse non all’altezza degli altri reparti.

Il portiere Unai Simón, al netto di un Europeo con qualche macchia, per la categoria è una garanzia, difeso da una linea a quattro che nello schieramento titolare dovrebbe vedere il punto debole Óscar GIl come terzino destro, più la coppia formata da un big assoluto come Pau Torres affiancato da Mingueza; a sinistra invece il canterano del Barça in forza al Betis Miranda.

A centrocampo come al solito qualità al comando: nell’ultimo turno hanno giocato Merino e Zubimendi, entrambi della Real Sociedad, ma verrà trovato spazio a Pedri che sarà la stella effettiva della squadra. Dalla trequarti in poi arrivano nomi pesantissimi: Dani Olmo, uno dei migliori spagnoli di Euro 2020, con Ceballos (in difficoltà con l’Arsenal, ma riferimento assoluto per De la Fuente che gli ha dato la maglia numero 10 e la fascia da capitano) e Marco Asensio, aggregato alla Spagna olimpica dopo la mancata convocazione di Luis Enrique. Il terminale offensivo sarà invece Rafa Mir, reduce da una splendida stagione in prestito all’Huesca, e possibile seconda scelta dell’Atlético per l’attacco nel caso sfumasse il ritorno di Griezmann.

Una rosa che ha l’obiettivo dichiarato di puntare alla medaglia d’oro, partendo dal girone con Argentina, Egitto e Australia. La partita con l’Egitto sarà quella che inaugurerà il torneo maschile olimpico, l’occasione ideale per mostrare a tutti che questa Spagna può essere il vero gigante della competizione.

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