L’Eintracht Francoforte adesso ci crede

L’Eintracht Francoforte di Oliver Glasner ha avuto tantissime difficoltà nella prima parte di stagione, dall’esordio con una clamorosa sconfitta in Coppa di Germania contro il Mannheim, squadra di 3.Liga (praticamente la Serie C tedesca) fino alla striscia di ben sette partite senza vittoria (6 pareggi, tutti per 1-1 e uno per 0-0 più la pesante sconfitta all’esordio in Bundes a Dortmund per 5-2), interrotta dal successo in trasferta in Europa League contro i belgi dell’Antwerp.

Dalla prima vittoria stagionale, arrivata il 30 settembre, le Aquile hanno avuto un’iniezione di fiducia che ha portato al pesantissimo successo per 2-1 in casa del Bayern, partita che ha messo in evidenza le qualità di Filip Kostic, esterno sinistro e numero 10 vicinissimo alla Lazio di Sarri quest’estate, ma che si ritrova nella lista dei desideri anche di Simone Inzaghi all’Inter dopo l’ottimo avvio di stagione.

In campionato però, successivamente alla grande vittoria in Baviera, sono arrivate altre due sconfitte con squadre modeste (Herta Berlino e Bochum) e un buon pareggio con il sempre ostico Lipsia, che ha ridato speranze e fiducie agli uomini di Glasner portando l’Eintracht a quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque tra coppa europea e campionato.

Qual è la situazione della squadra in questo momento?

In questo momento le Aquile sono dodicesime in campionato, ma la classifica cortissima di questa stagione in Bundesliga permette loro di sperare ancora nella qualificazione europea: l’Union Berlino, al sesto posto, che permette la qualificazione alla prossima Conference, è a soli due punti dall’Eintracht, mentre il Friburgo momentaneamente (e sorprendentemente) quarto è a sole quattro lunghezze.

Glasner, nelle ultime uscite, ha ritrovato una fiducia che è fortemente mancata nell’inizio di stagione, e che ha condizionato una squadra che forse poteva addirittura trovarsi più in alto in classifica; ma a far sperare i tifosi, adesso, sono alcuni punti fermi della squadra che stanno emergendo e trascinando i compagni: oltre al già citato Kostic è da evidenziare la solidità offerta da Djibril Sow a centrocampo e soprattutto il progressivo miglioramento in difesa di Evan N’Dicka. Il centrale francese classe ’99, infatti, non solo ha regalato il successo contro l’Union nell’ultima uscita di campionato su calcio d’angolo, ma è diventato ormai un punto fermo della retroguardia, offrendo prove di grande solidità e sicurezza (e molte squadre europee stanno iniziando a mettere gli occhi anche su di lui).

Il vero problema di questa squadra rimane però l’attacco: il miglior marcatore (e assist-man) della squadra è proprio Kostic, mentre gli attaccanti in totale hanno segnato solamente quattro reti; Borré sciupa spesso tante occasioni e non offre un supporto adeguato ai compagni, mentre Paciencia e Lammers non riescono a trovare tanto spazio per giocare con continuità e dimostrare le proprie qualità. Se dovesse arrivare un colpo in avanti nel mercato invernale, questa squadra potrebbe diventare realmente insidiosa per le contendenti alla corsa europea.

Francesco Colaianni

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