Liga 2016/2017 – media classifica

La nuova stagione della Liga inizierà tra poco meno di due settimane: è riaperta la caccia al Barcellona di Luis Enrique. Il Real Madrid di Cristiano Ronaldo cercherà di tornare a vincere in patria dopo l’undicesimo trionfo in Champions League; l’Atletico Madrid punterà tutte le sue fiches sul Cholo Simeone, molto più che un allenatore per i Colchoneros. C’è molta attesa per il nuovo Sevilla di Sampaoli e ci si aspetta molto dal Villarreal, dopo l’ottima annata passata.

Noi di Footbola abbiamo preparato una guida per presentarvi ogni singola squadra: in questo primo articolo parleremo delle squadre che disputeranno, probabilmente, un campionato tranquillo: Betis, Deportivo la Coruña, Eibar, Espanyol, Malaga e Real Sociedad.

  • Betis (a cura di Marco Aurelio Stefanini)

Nonostante i cugini del Siviglia continuino a trionfare in Europa, il Real Betis con capitali inferiori riesce comunque a tenersi saldamente fra le principali realtà della Liga. Un discreto girone di ritorno (decisivo l’avvicendamento in panchina fra Pepe Mel e Juan Merino) ha portato i Beticos ad una salvezza, con 7 punti di scarto sia dal terzultimo posto che dal settimo, ultimo valido per l’Europa League e occupato dai cugini del Siviglia (comunque qualificati in Champions in virtù della vittoria nella finale di Basilea contro il Liverpool). Per la panchina è stato scelto l’uruguaiano Gus Poyet, con un passato in Premier League sulla panchina del Sunderland. Mentre in uscita vi sono stati Alfred N’Diaye, ceduto al Villarreal, e diversi svincolati fra cui Molinero, Varela, capitan Molina, Westermann e Van der Vaart, in entrata son arrivati diversi elementi interessanti fra cui il terzino sinistro danese Riza Durmisi via Brondby, il centrale algerino Aissa Mandi via Reims, il centrocampista cileno Felipe Gutierrez dal Twente e gli attaccanti Antonio Sanabria e Roman Zozyula, rispettivamente dalla Roma e, svincolato, dal Dnipro. Dalle reti di questi due (lo scorso anno 11 il paraguaiano, mentre 15 l’ucraino) potrebbero passare le sorti della futura stagione del Betis: una salvezza rapida, e magari un collocamento nella parte sinistra della classifica, sembrano essere obiettivi fattibili e stimolanti.

  • Deportivo La Coruña (a cura di Simone Gamberini)
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Marlos Moreno (fonte foto: lavozdegalicia.es)

Dopo il sensibile miglioramento della scorsa stagione in casa Depor serve un ulteriore salto di qualità. La stagione passata è stata a due facce: il grandissimo girone d’andata ha rischiato di non compensare il pessimo finale di campionato che ha portato non poche rivoluzioni dalle parti del Riazor. Quest’anno la rosa va via via rafforzandosi e avrà come ambizione quella di archiviare al più presto la pratica salvezza e cercare di fare qualche punto in più rispetto all’ultimo campionato. In panchina arriva un uomo che ama le sfide come il basco Gaitzka Garitano, uno degli artefici del miracolo Eibar a caccia di nuovi stimoli in terra galiziana. Le principali novità di questa stagione riguardano il pacchetto offensivo, vero tasto dolente della crisi dello scorso anno: in riva alla Playa Riazor dal City è arrivato in prestito un potenziale campione come Marlos Moreno che vuole stupire con la maglia blanquiazul; al colombiano si aggiungono pezzi pregiati come il romeno Andone, il portoghese Bruno Gama e Fajr, confermato dopo il prestito dall’Elche. Importantissime le conferme di punti saldi come Mosquera, Celso Borges e del grande idolo Lucas Perez che dovrà garantire i gol che sono mancati negli ultimi mesi.

  • Eibar (a cura di Filippo Maggi)
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Bebe e Yoel (fonte foto: marca.com)

L’Eibar, squadra rappresentante dell’omonima cittadina di soli 27000 abitanti, è la terza squadra basca per importanza, dopo le più note Athletic Bilbao e Real Sociedad. Dopo la prima salvezza conquistata sul campo nella Liga, i ragazzi di Mendilibar saranno chiamati a provare a scrivere una nuova pagina della storia del club rosso-blu. Nella stagione 2014-15, invece, l’Eibar chiuse la sua stagione al diciottesimo posto, retrocedendo nella serie cadetta. Poco male, visto che in sostegno del club basco arrivò il ripescaggio, giunto in virtù delle situazione debitoria a livello fiscale dell’Elche, costretto a scalare in Liga Adalante. Un’altra vicenda extracampo ed economica aveva, peraltro, rischiato di rovinare la prima partecipazione nella massima serie dell’Eibar. Il tutto a causa di una normativa che obbligava ogni club di seconda divisione ad avere un capitale pari almeno al 25% delle spese medie di tutte le altre squadre della categoria. Una stranezza regolamentare che rischio di rovinare la favola di un club con pochi soldi che aveva fatto sognare un’intera cittadina. Seguì la rincorsa alla vendita delle azioni e la raccolta di ben 2 milioni di euro, che permise alla società di regolare la propria posizione. Tornando alle questioni odierne, si può dire che l’Eibar ha tutto per fare un buon campionato, complice anche la crescita di alcuni elementi della squadra nell’ultima stagione. Mendilibar dovrà lavorare però sulla tenuta fisica meglio di quanto fatto nello scorso campionato, visto il crollo verticale degli ultimi tre mesi (fino a marzo l’Eibar era addirittura in corsa per un posto in Europa League!). Una costante che caratterizzò anche il rendimento dell’Eibar nella sua prima comparsa nella Liga: piacevole sorpresa di inizio anno e brutto anatroccolo a fine maggio. Saranno da oliare e perfezionare poi  i meccanismi offensivi, visti gli addii di Keko, passato al Malaga, di Berjon e soprattutto dell’ottimo Borja Baston, che ha fatto ritorno all’Atletico Madrid che lo crebbe nel proprio vivaio. In entrata, invece, da segnalare gli arrivi del difensore argentino Galvez dal Werder Brema e dell’ex enfant prodige Bebè, nell’ultima stagione autore al Rayo Vallecano. Il sistema di gioco varierà dal 4-4-2 al 4-2-3-1, già utilizzati nel corso della passata stagione.

  • Espanyol (a cura di Marco Aurelio Stefanini)
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Caicedo (fonte foto: fichajes.com)

Anche il tal caso c’è un cugino scomodo che si prende tutti i meriti, con la differenza che si chiama Barcellona. La triste vita dell’Espanyol, stabile in Liga ma da diversi anni senza minime ambizioni europee. Stavolta però qualcosa potrebbe cambiare: è da gennaio scorso che la “seconda” squadra di Barcellona è passata nelle mani del magnate cinese Chen Yansheng, a capo del gruppo Rastar specializzato nella produzione di giochi. In panchina è stato prontamente scelto Quique Sanches Flores (Europa League e Supercoppa Europea con l’Atletico Madrid), mentre in campo sono arrivati il portiere Roberto (gli juventini se lo ricorderanno all’Olympiakos), l’esperto centrale Martin Demichelis dal Manchester City, i centrocampisti José Jurado e Josè Reyes, suoi pupilli, l’ala Pablo Piatti dal Valencia e il centravanti brasiliano Léo Baptistão, l’ultima stagione al Villarreal. In uscita soltanto il maliano Sylla e diversi svincolati come Cañas e Bifouma. La rosa ne esce rinforzata (si segnala anche l’ex Lazio Ciani) e in attacco, con Caicedo e Gerard Moreno, c’è parecchia carne da mettere al fuoco. Con la speranza di non bruciarsi troppo e di provare l’affondo decisivo verso le zone Europee. La rinascita dell’Espanyol forse sta per cominciare.

  • Malaga (a cura di Marco Aurelio Stefanini)
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Juanpi (fonte foto: malagacf.com)Betis, 

Lo sceicco c’è, ma non si vede. Nonostante Al Thani (cugino dell’Al Thani del PSG) abbia ridimensionato le spese, il Malaga continua a esser stabile sulla parte sinistra della classifica, con un progetto assai diverso basato sul mix fra giovani della cantera e veterani. In panchina, dopo due buone stagioni di Javi Garcia, è stato scelto Juande Ramos, colui che ha iniziato il ciclo di vittorie del Siviglia fra il 2005 e il 2007. In uscita i vari Uche, Cop, Tissone, Santa Cruz, Boka ed Espinho, mentre in entrata vi sono elementi pronti a puntellare i vari reparti: per la difesa abbiamo Kone dal Lione, Villaneuva dal Deportivo Lara (VEN), Cifuentes svincolato dall’Elche e il giovane Diego Llorente, in prestito dal Real Madrid, a centrocampo il prestito dal Basilea di Kuzmanovic mentre in attacco gli esterni Keko (un passato fra Catania e Grosseto) e Jony (svincolato dal Gijon) e le punte Michel Santos dal River Plate (l’omonimo uruguaiano) e Sandro Ramirez, svincolato dal Barcellona. Quest’ultimo è probabilmente il più atteso, assieme ad altri elementi di spicco come il venezuelano Juanpi e al classe 96 Pablo Fornals. L’impressione è che manchi un po’ di esperienza in mezzo al campo, ma se Juande Ramos trova la giusta chimica l’Europa League potrebbe essere un obiettivo più che concreto.

  • Real Sociedad (a cura di Ada Cotugno)
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Oyarzabal (fonte foto: marca.com)

Anche quest’anno la Real Sociedad proverà ad eguagliare, o chissà forse migliorare, la dodicesima posizione in classifica conquistata nella scorsa stagione, sognando magari di tentare l’impresa Europa come successo nella stagione 2012/13. Rispetto alla passata edizione della Liga, la squadra ha cambiato davvero pochi interpreti: l’acquisto più importante è senza dubbio Willian José, attaccante in forza al Las Palmas dove ha fatto davvero bene e che adesso dovrà non far rimpiangere il sempreverde Imanol Agirretxe, fuori ancora per molto a causa di un brutto infortunio al ginocchio che da gennaio lo tiene fuori dal campo da gioco. Per il resto la Real Sociedad resta sempre una squadra solida, guidata dal suo leader difensivo Iñigo Martínez e dal giovane Geronimo Rulli, portiere che ha già attirato le attenzioni del Manchester City. Un occhio particolare va all’ala diciannovenne Mikel Oyarzabal, prodotto del vivaio della Real Sociedad trasferito all’inizio del 2016 in prima squadra dove in 22 apparizioni ha messo a segno 6 gol e 2 assist. La Real ha tutte le carte i regola per confermarsi ancora una volta come una squadra da metà campionato che, con un buon gioco e un pizzico di fortuna, potrebbe dire la sua anche contro squadre più importanti

 

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