Ligue 1, le ultime dieci giornate hanno ribaltato tutto

In occasione del turno infrasettimanale che apre l’ultimo quarto di Ligue 1, è doveroso fare un passo indietro per osservare quanto la classifica sia cambiata nel tempo. L’assenza di un leader spietato in vetta alla classifica stride un po’ con la Ligue 1 degli ultimi tempi in cui il PSG ha dominato vincendo sette degli ultimi otto campionati. Non solo. L’ascesa del tanto atteso Lione e del Monaco di Niko Kovac sta dando vita a una grande battaglia per il podio, sul cui gradino più alto siede il Lille di Galtier.

ALTA CLASSIFICA

I monegaschi sono senza dubbio la squadra più in forma del campionato con nove vittorie nelle ultime dieci partite giocate, con tanto di scontro diretto vinto contro il PSG (appena dopo il 4-1 del Nou Camp), e un rendimento che è valso l’accorcio in classifica al quarto posto. Ora, Kovac dista soltanto un punto dal podio e quattro dalla vetta. Il trio di testa PSG-OL-Lille è appaiato da tempo e ha condotto per larghi tratti un campionato a parte seminando la concorrenza e abbandonando per strada l’Olympique Marsiglia che fu di Villas Boas e che ora passerà nelle mani di Sampaoli. Tuttavia, nello stesso range di giornate in cui il Monaco ha trovato il suo miglior stato di forma, ha saputo vincere all’unisono soltanto in tre occasioni nonostante non vi siano stati scontri diretti tra le tre. La profondità di rosa del PSG ci obbliga a parlarne ancora come favorita, ma non sono mancati in questi mesi i cali di tensione. Non da ultimo, quello subito contro il Lorient nonostante fosse stata completata una rimonta da 1-0 a 1-2.

 

IL LORIENT

Impossibile non parlare degli arancioneri. Solo dieci partite fa navigavano a vista al penultimo posto, con l’incubo retrocessione tangibile più che mai. I bretoni hanno saputo reinventarsi anche grazie al cambio modulo di Pelissier che è recentemente passato a un 5-4-1 mascherato, in cui i terzini si alternano sulla linea dei centrocampisti e Le Fee a legare la manovra tra i reparti supportando Grbic. L’attaccante nativo di Vienna è imprescindibile per apporto fisico e quantità e, nonostante i soli 3 gol segnati, è il riferimento assoluto dell’attacco dei bretoni. Tuttavia, Pelissier dopo la vittoria contro il PSG ha saputo affinare questo modulo integrando sempre di più Terem Moffi. Il nigeriano, che ha saputo punire anche i parigini, ha trovato finalmente costanza sotto porta segnando 6 gol nelle ultime 9 partite giocate che sono valse la bellezza di 14 punti al Lorient. La partita di Montpellier di questa sera potrebbe ridare continuità agli arancioneri che, dopo la vittoria casalinga contro il Saint-Etienne vogliono mettersi alle spalle il brusco ritorno alla realtà suonato dal Lille con un 4-1.

 

LA SORPRESA

Certamente il Metz non era stato costruito per puntare alla zona Europa League: è quinto con merito oltre ogni più rosea aspettativa. Non può sognare oltre a causa dei 14 punti di distacco dal Monaco, ma ha sudato sul campo tutti e 41 i punti maturati. Al pari del Lens da cui qualcuno già si aspettava un possibile exploit. Il calo di rendimento di OM, Rennes e Montpellier che nelle ultime dieci partite hanno rimediato soltanto 5, 6 e 12 punti al cospetto dei 17 dei granata ha certamente contribuito alla loro affermazione. Come spesso accade, il ceto medio del calcio francese è compatto in classifica e ben distaccato dal podio. Questo ci dice che sarà una lotta forsennata quella per l’ultimo posto europeo. Anche in questo caso, è stato un cambio di modulo a dare lo sprint decisivo. Il passaggio alla difesa a tre di Antonetti con Boulaya dietro le punte ha portato cinque vittorie e un pareggio nelle ultime otto con il franco-algerino che ha contribuito con due gol e tre assist. Sarà il sogno europeo del Metz a inchiodarci davanti alle ultime giornate di Ligue 1?

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