L’Internacional ha già metabolizzato l’eliminazione

Il finale del 2020 non è stato facile per l’Internacional ma la chiusura dell’anno solare non dovrebbe poi essere così drammatica. Perché dopo l’eliminazione in Copa Libertadores arrivata per mano del Boca Juniors la squadra adesso guidata da Abel Braga è riuscita a vincere entrambe le partite, tra cui l’ultima contro il Palmeiras che a differenza sua in Libertadores ha superato il turno.

L’addio improvviso del Chacho Coudet aveva lasciato la squadra in balia degli eventi: neanche il ritorno di un santone come Abel Braga, che sulla panchina del Colorado ha vinto titoli pesanti come la Copa Libertadores e il Mondiale per Club nel 2006, era riuscito a riportare la squadra sui binari di inizio stagione, tanto che nelle prime cinque partite non era arrivata neanche una vittoria, se si conta come passo falso l’eliminazione ricevuta ai rigori per mano del Boca Juniors nonostante la vittoria nei 90′.

Ma quell’uscita di scena ha fatto in modo che la squadra reagisse a livello emotivo, visto che sul piano tecnico l’impressione era comunque quella di un gruppo in crescita. La performance della Bombonera, dove l’eliminazione ha avuto un sapore amarissimo visto ciò che aveva detto il campo, invece di abbattere ha risollevato il morale della squadra che da lì in poi ha saputo ritrovare le sue grandi certezze che l’avevano portata in testa alla classifica in avvio di stagione.

La partita col Palmeiras forse rappresenta la fine ufficiale delle difficoltà: perché se la vittoria contro un Botafogo che sembra fortemente indirizzato verso la retrocessione poteva essere considerata un traguardo minimo, battere il Verdão, papabile vincitore della Copa Libertadores, ha sicuramente un altro peso. Vero, la squadra di Abel Ferreira aveva speso diverse energie in settimana ma si presentava comunque con grande entusiasmo e un’ottima striscia di risultati all’incontro che di fatto la taglia ufficialmente fuori dalla lotta al titolo.

Lotta in cui difficilmente potrà rientrare l’Internacional, che rimane comunque con un pesante -9 di distacco dovuto alle difficoltà degli ultimi due mesi, anche se con dodici giornate da giocare in un campionato pazzo come il Brasileirão i ribaltoni sono all’ordine del giorno. L’obiettivo sarà quello di blindare il quarto posto che porta direttamente ai gironi di Copa Libertadores e per questo traguardo c’è fiducia soprattutto per l’esplosione di un giovane talento.

Yuri Alberto quando è stato lanciato sembrava un ragazzo acerbo e con ancora tanti margini, ma il suo impatto è stato decisamente di livello. Nelle ultime tre partite di campionato ha segnato altrettanti gol nonostante sia solamente un classe 2001, e il pallonetto segnato in contropiede su pallonetto al Palmeiras è la firma di un calciatore dal grande futuro davanti a sé.

Insomma, nella notte in cui Andrés D’Alessandro, istituzione del club, ha ufficialmente salutato Porto Alegre, sembra essere nata una nuova stella che potrà far parte della storia dell’Inter, per quanto il curriculum del Cabezón sia difficilmente replicabile. Caratteristiche ovviamente differenti, ma stesso grado di precocità nel farsi vedere a certi livelli: con Yuri Alberto l’Internacional è tornato a sorridere e forse ha metabolizzato in via definitiva i traumi dell’addio di Coudet e dell’eliminazione in Copa Libertadores.

 

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