Nella sfida di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League, il Liverpool ospita i tedeschi dell’Augsburg ad Anfield Road nel tentativo di accedere agli ottavi e ribaltare il risultato di 0-0 maturato nella gara di andata giocata ad Augusta, in Baviera. Gli uomini di Klopp devono assolutamente puntare ad arrivare in fondo a questa competizione per riscattare l’annata fatta di alti e bassi e, magari, approdare in Champions League in quanto trionfare nell’ormai ex-Coppa Uefa garantisce l’accesso alla maggiore competizione europea per club. Per superare l’ostacolo tedesco, l’allenatore ex-Borussia Dortmund si affiderà ai migliori giocatori della rosa mentre Weinzierl dovrà fare a meno di Bobadilla.
La delicata partita di questa sera ha al suo interno una chiave di lettura unica e particolare: Clyne contro Veraegh. Questi due giocatori sono entrambi terzini destri ma interpretano il ruolo in maniera diametralmente opposta: Clyne, uno dei migliori esterni difensivi d’Inghilterra, si esalta grazie alla sua velocità ed al possente fisico che lo rendono costantemente pericoloso in chiave offensiva ed un avversario difficile da affrontare in difesa; Verhaegh invece possiede un’intelligenza calcistica fuori dal comune (che compensa con caratteristiche fisiche che non hanno nulla a che spartire con quelle del giocatore dei Reds) la quale gli permette di essere sempre al posto giusto ed al momento giusto quando la sua squadra non ha il pallone tra i piedi mentre, in attacco, possiede qualità tecniche difficili da trovare in altri terzini (se non in Dani Alves ma in quel caso si parla di esterni votati all’attacco e poco altro) ed anche una certa eleganza. Insomma, Robert Louis Stevenson non ci era andato poi così lontano nel 1886 quando pubblicò il suo più celebre romanzo: da una parte l’eleganza al servizio dell’intelligenza di Dr.Verhaegh, dall’altra lo strapotere fisico di Mr.Clyne. All’interno del libro il primo è costretto a suicidarsi per uccidere anche la parte oscura di se, chissà stasera come andrà finire …
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