Manchester, la città divisa a metà

Coraggiosa, vivace e dinamica: la città di Manchester è il simbolo della nuova Inghilterra, meno conservatrice e decisamente più proiettata verso il futuro, più frivola e meno austera. Nel corso degli anni la metropoli ha dovuto affrontare numerose sfide e cambiamenti: emersa dalle antiche rovine romane, Manchester si è in fretta trasformata in un fiorente centro commerciale che basava la sua ricchezza sul commercio di cotone. Durante la seconda guerra mondiale però un tragico bombardamento mise la città in ginocchio, costringendola a ripartite da zero per affrontare una nuova sfida, quella che l’avrebbe trasformata in uno dei centri abitati più famosi del mondo.

L’excursus storico, per quanto possa sembrare fuori luogo in un sito di approfondimento calcistico, serve a disegnare un perfetto background per l’attuale situazione sportiva di Manchester, quella che nonostante l’enorme cultura della città e la sfrenata movida notturna (che, a proposito, ha regalato la città l’appellativo di Madchester), ci affascina più di tutto: dopo una stagione di alti e bassi, di critiche e polemiche, i due giganti City e United sono tornati prepotentemente al comando di una Premier League che non sarebbe potuta cominciare in un modo più divertente.

Madchester forse è il nome più adatto per una città troppo piccola per contenere due squadre di questo calibro, pronte a lottare fino all’ultimo triplice fischio di questo campionato per avere la meglio: folle non è soltanto la grande rivalità che da sempre accompagna City e United, ma il fatto che le due squadre siano praticamente una lo specchio dell’altra. 13 punti in campionato, frutto di 4 vittorie ed un solo pareggio conditi da 16 rete messe a segno ed appena 2 subite sono le strane statistiche che accompagnano le due regine di Manchester, capitanate dai due saggi Guardiola e Mourinho, non due uomini a caso messi al comando di due delle panchine più calde e chiacchierate di tutta l’Inghilterra.

Il segreto delle due squadre al momento risiede nell’attacco, il reparto che al momento brilla più di tutti: se City e United subiscono così pochi gol non è solo merito di due difese granitiche, ma di quatto attaccanti capaci di mettere all’angolo qualsiasi squadra in qualsiasi situazione e che hanno già raggiunto quota 18 reti in cinque partite (nove per coppia). Se da una parte Martial e Lukaku fanno sognare Mourinho e tutti i supporters in maglia rossa a suon di 4-0, dall’altro lato la coppia Aguero-Jesus non tarda a rispondere a tono grazie ad un ritrovato equilibrio fra i due attaccanti che hanno finalmente imparato a coesistere dando vita ad un tandem invincibile.

Due giganti del calcio inglese, racchiusi fra le mura della stessa città ed intrappolati in statistiche troppo simili per sembrare reali: se è vero che il campionato è giusto soltanto alla sua quarta giornata, Manchester United e Manchester City saranno senza dubbio le due assolute protagoniste di una stagione a dir poco folle.

 

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