Il Manchester City complica i piani europei dell’Arsenal

Torna la Premier League e le emozioni non sono di certo mancate; mentre nel match tra Aston Villa e Sheffield è stato annullato (in maniera piuttosto clamorosa) un goal agli ospiti, il piatto forte della serata era sicuramente Manchester City-Arsenal in un tristemente vuoto Etihad Stadium. Il match è stato dominato, dal primo all’ultimo minuto, dai ragazzi di Guardiola che hanno mostrato una condizione fisica invidiabile; discorso completamente opposto per i Gunners e, in particolar modo, per David Luiz autore di una serata da dimenticare.

Manchester City, inizia il cammino verso la Champions

Con una Premier League impossibile da vincere (troppo distante il Liverpool) il campionato del Manchester City riparte con un solo, grande, obiettivo: la Champions League. Dieci partite da sfruttare per preparare, nel migliore dei modi, la massima competizione europea; l’inizio è stato piuttosto convincente con i Citizens totalmente padroni del campo. Protagonista il solito Kevin De Bruyne con una serie di giocate di assoluto livello. La notizia più importante per Guardiola, però, è il recupero di Laporte; il difensore, che aveva finito la stagione per un problema al ginocchio, è tornato al centro dell’unico reparto non proprio ottimale del City. Il rientro del francese sarà fondamentale nel sogno Champions dei Citizens.

Arsenal, ripresa da incubo

I sogni europei dell’Arsenal, dopo questa sconfitta, si complicano inevitabilmente; quattro squadre e cinque punti separano i Gunners dal quinto posto. Arteta, nella serata dell’Etihad, ha avuto due problemi: l’approccio e gli infortuni. La squadra, infatti, è entrata in campo senza quella cattiveria necessario per andare a fare risultato; nel corso del primo tempo, inoltre, Xhaka e Mari hanno dovuto alzare bandiera bianca e qui è nata la terza difficoltà per l’Arsenal. Il difensore, infatti, ha completato la serata horror dei suoi con due interventi da matita rosa. I Gunners riprendono nel peggiore dei modi la stagione e ora l’Europa è più lontana.

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