Il posticipo serale del Boxing Day ha visto il Manchester City vincere, per tre a zero, sul campo dell’Hull City. La vittoria, però, non deve far stare troppo tranquilli i ragazzi di Guardiola che hanno vinto ma non convinto contro una squadra che abita l’ultima posizione della classifica. Troppa sofferenza per i citizens che, in due occasioni, hanno rischiato di passare in svantaggio. I blu di Manchester hanno sofferto l’aggressività e la voglia di fare punti dei ragazzi di Mike Phelan, capaci di tenere bloccata la partita fino all’ingenuità di Andrew Robertson che regala il rigore ai ragazzi di Guardiola. Il match del Kingston Communications Stadium ha detto due cose: il Manchester deve assolutamente migliorare nel gioco se vuole restare agganciato al Chelsea capolista, mentre l’Hull City ha bisogno del mercato per migliorare una rosa con evidenti lacune.
Va bene la vittoria e il non aver preso goal (si affrontava l’ultima squadra del campionato) ma, oggi, il City non ha convinto soprattutto a livello di gioco. Troppo possesso palla senza mai provare una giocata in verticale per scardinare una difesa, quella dell’Hull City, ben messa in campo; l’assenza, per squalifica, di Aguero non può essere una giustificazione ad una prestazione oggettivamente brutta. Poi è vero, nel calcio quello che conta sono i tre punti ma con un Chelsea in queste condizioni, un Liverpool sempre presente ed uno United che sta tornando nelle parti nobili della classifica, il City dovrà per forza migliorare a livello di gioco. La Premier non si vince solo con i campioni, il Leicester insegna.
Il 2016 non è stato benevole per l’Hull City e questo finale di anno si prevede molto turbolento. La sconfitta di oggi, piuttosto prevedibile, ha lasciato i tigers all’ultimo posto della classifica. Il match contro il Manchester ha messo, si, in evidenza tutti i limiti dei ragazzi di Phelan ma ha anche mostrato la voglia che la squadra ha di lottare fino alla fine. La salvezza non è impresa impossibile ma serve una mano dal mercato per far tornare a ruggire un club che non ha nessuna intenzione di mollare l’idea della permanenza in Premier.
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