Il Manchester United, al netto del pareggio strappato in casa della Real Sociedad non fa più paura, né in Europa, né in Inghilterra. I Red Devils hanno vinto solo una volta nelle ultime quattro partite, occupano il14esimo posto in classifica con 33 punti e sono attesi da una nuova, pesante contestazione alla vigilia della sfida contro l’Arsenal.
I tifosi hanno organizzato una sorta di funerale alla squadra. L’appuntamento è stato fissato per le 15,15 di domenica quando i tifosi dello United protesteranno contro la proprietà dei Glazer, marciando per circa un chilometro dal pub Tollgate, storico ritrovo “red devils” sino all’Old Trafford. I sostenitori fra l’altro sono stati esortati da indossare qualcosa di nero, proprio per sottolineare lo stato di sofferenza del club, avviato verso una morte sportiva lenta e inesorabile. Per il club è forse il periodo più cupo da quando è stata istituita la Premier League che nei primi anni viveva proprio della rivalità fra i Red Devils e l’Arsenal.
È stato Arteta a dicembre, a rifilare ad Amorim la sua prima sconfitta da allenatore dello United e neanche il più acceso tifoso può sostenere la tesi che in questi due mesi la situazione sia migliorata. Anzi, le sconfitte sono diventate prassi. Con queste premesse, è lecito che siano i padroni di casa a preoccuparsi dell’Arsenal e non viceversa. Una Premier capovolta. È paradossale che la crisi più nera della storia recente dello United coincida con il ritorno ad alti livelli dell’Arsenal, diventato l’esempio da seguire per provare a uscire dalla crisi che attanaglia il club dal punto di vista della gestione tecnica ed economica.
La crisi di risultati ha messo in discussione anche la posizione di Amorim. Il tecnico è consapevole che non avrà le stesse possibilità concesse ad Arteta. Lo spagnolo ha avuto diversi anni a disposizione e la fiducia del club per riportare l’Arsenal in alto ma lo United potrebbe optare per una scelta diversa. L’allenatore dello United ne è perfettamente consapevole. “È un momento davvero duro. Le persone hanno il diritto di protestare. L’unica cosa che posso fare è migliorare la squadra. Quanto al progetto tecnico sono consapevole di non avere il tempo concesso ad Arteta. Il suo lavoro è una fonte di ispirazione per tutti, ma non avrò la sua stessa possibilità. Questo è un club diverso, devo riuscire a sopravvivere insieme ai miei giocatori”.
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