Come Marcelo Bielsa ha cambiato Ben White e Kalvin Phillips

Recentemente alcuni tabloid inglesi hanno riportato la notizia dell’ormai imminente trasferimento di Ben White all’Arsenal. I Gunners, con l’addio di David Luiz, si sono decisi a investire l’ingente somma di 50 milioni di sterline più bonus su uno dei difensori rivelazione degli ultimi anni. Benjamin White gioca nel Brighton ed è stato una delle sorprese di questa stagione, così come lo è stato Kalvin Phillips. Cosa li accomuna vi starete chiedendo? Oltre ad essere stati compagni di nazionale e al Leeds, entrambi sono stati plasmati da Marcelo Bielsa.

Coaching Bielsa

Le impronte digitali di Marcelo Bielsa nella nazionale di Southgate si possono vedere chiaramente. Kalvin Phillips ad esempio è uno degli ingranaggi del centrocampo, mentre White è stato chiamato, seppur in extremis tra i convocati. Aggiungiamoci il fatto che se non fosse per una grande presenza di talenti in attacco, anche Bamford avrebbe meritato la convocazione.

In troppi ormai hanno speso davvero tante parole per descrivere il genio, per certi versi anarchico, del Loco. Dal recente libro di Carlo Pizzigoni fino ad arrivare alle leggende del calcio, Bielsa è semplicemente uno degli allenatori più rispettati nel mondo di questo sport. La sua ossessione etica per il calcio e la vita, qualità che lo rende diverso dagli altri secondo Jorge Valdano, lo hanno portato ad avere un approccio particolare alla preparazione della squadra – seppur con mezzi modesti – e del suo stile di gioco. Ecco perché giocatori dallo spiccato potenziale trovano in Bielsa un mentore con cui maturare.

Ben White è un giocatore versatile

La metamorfosi di White è stata graduale. Il ragazzo è un difensore centrale dal grande talento ed è stato protagonista con il Leeds nella conquista della Championship. Quell’anno è stata semplicemente una squadra capace di fagocitare gli avversari per raggiungere un ritorno in Premier attesissimo, dopo 16 anni di agonia. E il sapore di questo pesantissimo traguardo è stato ancora di più particolare, tant’è che il giovane talento dopo una ottima stagione a Brighton, è stato convocato per l’Europeo da Southgate.

Ovviamente Leeds è stata davvero dura, ho voluto mollare. Lunghe giornate e lunghi allenamenti. È qualcosa di molto diverso a livello di club”.
Al di là delle sue qualità, che meriterebbero un lungo pezzo a parte, White in un’intervista ha rivelato: “A Leeds, Bielsa ci ha mostrato come risolvere le situazioni difficili. Lui ha un metodo, e questo metodo  ti porta a trovare soluzioni in più modi”.

Bielsa infatti si potrebbe definire unico e generoso in termini di proposta: il suo stile offensivo non si limita solo a due o tre schemi, ha più modi di agire, e viene da se una capacità di scovare lati nascosti dei talenti che ha in squadra, come nel caso di White. Tutto ciò però sarebbe non sarebbe la stessa cosa senza i suoi metodi di allenamento. Un campo di allenamento come palestra spirituale, su cui il centrale di difesa si sofferma: “Noi ci dovevamo allenare come se fosse una partita, come se fosse una finale del Mondiale”. E tutti questi elementi della personalità del Loco, hanno reso White un giocatore versatile, capace di giocare sia in una zona più esterna della difesa che come centrale e come se non bastasse come centrale di centrocampo, un ruolo azzardato da Graham Potter quest’anno, ma su cui non ha sbagliato.

The Yorkshire Pirlo e la sua metamorfosi

E il frutto del coaching Bielsa si è visto ancora di più in Kalvin Phillips ormai imprescindibile nelle gerarchie di Southgate. The Yorkshire Pirlo, come lo chiamano i suoi supporters, è semplicemente l’ingranaggio che da qualità e dinamismo alla nazionale inglese. Tutto ciò però, in gran parte è opera del Loco.

Phillips recentemente ha descritto Bielsa come un architetto, e i suoi giocatori sono i suoi palazzi. È forse per questo motivo che il Loco si riserva 15 minuti per parlare con ciascuno dei giocatori prima delle partite. Bielsa semplicemente ha rafforzato le fragilità non solo tecniche ma soprattutto mentali, di uno come Phillips. A partire dalle abitudini alimentari, come si può leggere su The Atlethic, Phillips ha dovuto rinunciare al cibo spazzatura e alla birra, in virtù di una dieta proteica e di tanto tanto allenamento. La sua ossessione per i particolari ha trovato terreno fertile in un giocatore come Phillips, poliedrico e che poteva essere qualcosa di più.

Il Loco ha avuto un’ossessione per Phillips, ha cercato di renderlo perfetto nei suoi limiti. Per lui si è riservato più di un incontro pre partita per spiegare ogni singolo aspetto studiato in allenamento. Immaginare più situazioni di gioco in maniera diversa è l’aspetto fondamentale della mano che Bielsa imprime sui suoi giocatori e questo si può vedere nello sviluppo che ha avuto Phillips come centrocampista. Per un’intervista sempre a The Athletic la scorsa estate, Kalvin ha infatti dichiarato: “Io non mi aspettavo il mio ruolo venisse stravolto. Il coach mi disse che dovevo giocare da difensore, io? Avevo segnato qualche gol la scorsa stagione e mi sembrò strano. Mi chiesi, ma che sta succedendo qui?

White e Phillips sono stati due prodotti plasmati dalla figura di un maestro del calcio. I due figli del coaching Loco, così mi piace chiamare il suo metodo, avevano già tanto talento. La predisposizione però non è tutto, serve un allenatore che sia capace di canalizzarla nel migliore dei modi. I due giocatori, all’esordio nel gruppo della nazionale sono stati perfezionati da un metodo. E come diceva qualcuno, non c’è scuola di perfezionamento migliore di quella di Bielsa.

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