Il Chelsea di Mauricio Pochettino torna a sorridere. I Blues hanno battuto il Tottenham allo Stamford Bridge grazie alle reti di Trevoh Chalobah e Nicolas Jackson che a fine primo tempo hanno di fatto chiuso il derby di Londra e permesso di lanciare la squadra affidata al tecnico argentino all’ottavo posto nella classifica della Premier League.
È stata una prestazione davvero matura da parte del Chelsea , una squadra che è stata spesso criticata per la sua incapacità di leggere le partite. Lo stesso Pochettino non ha nascosto la propria soddisfazione nel constatare i progressi di una squadra che forse, anche senza forse, è ancora lontana dall’esprimersi al meglio ma ha colto probabilmente la vittoria più importante da quando il tecnico argentino ha preso possesso della panchina: “Oggi eravamo competitivi. In questo modo possiamo crescere e migliorare in alcune aree. Parliamo sempre dell’identità, dei giocatori che crescono nel club, di chi è arrivato a giocare in Premier completando tutta la trafila del settore giovanile. Molti ragazzi scesi in campo oggi hanno capacità e quel senso di appartenenza che in questo tipo di partite di dare qualcosa in più”.
Ci è voluto del tempo, ma il Chelsea appare finalmente una squadra riconoscibile. La mano di Pochettino si inizia a vedere al netto della mole incredibili di infortuni che ha portato il tecnico argentino a dover arrabattarsi più che allenare. L’inizio di stagione, per certi versi fallimentare, è figlio di ragioni e circostanze diverse ma un Chelsea che può tornare a lottare, perlomeno, per l’Europa, è un segnale positivo. Pochettino ha sottolineato in conferenza stampa le difficoltà ma anche la consapevolezza che il suo lavoro inizia ad essere apprezzato. “Non è facile creare un gruppo competitivo di giocatori che possano scendere in campo al 100% nella loro forma migliore. In queste ultime settimane, stiamo cercando di trovare questo equilibrio. La gente comincia a rendersi conto che è un processo e necessita di tempo”.
Resta da capire se il tempo gli sarà concesso. Storicamente, quella del Chelsea, è una panchina che scotta e spesso cuoce in pochi mesi gli allenatori. Pochettino conosce benissimo il mondo del calcio, ma non riesce ancora a conviverci al meglio. Fatica all’idea di sentirsi sotto esame ogni settimana, e non perde l’occasione di ricordarlo: “Non è una mia decisione se essere qui o non esserlo la prossima stagione. A tutti i manager serve un periodo più o meno lungo di tempo per tradurre le proprie idee e la filosofia di gioco alla squadra e anche noi abbiamo bisogno. Se vogliamo rispettare la storia del Chelsea, c’è tanto lavoro da fare. Vedremo se avremo tempo per farlo”.
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