Dopo l’esclusione dall’Europa e il rosso in bilancio, il Diavolo prepara il mercato dei sacrifici: da Reijnders a Maignan, l’addio ai pezzi pregiati è più di una possibilità
La stagione non è ancora finita, ma in casa Milan è già iniziato il tempo delle decisioni dolorose. L’esclusione da qualsiasi competizione europea – la prima vera débâcle internazionale da oltre un decennio – e il previsto rosso in bilancio da 25 milioni di euro (dopo due anni in utile), stanno spingendo il club a rivedere piani e strategie in vista dell’estate. Il nodo, come sempre, è quello più spinoso: il mercato. E soprattutto, il mercato in uscita.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il primo nome sacrificabile è quello di Tijjani Reijnders, tra i pochi ad essersi salvati nel naufragio tecnico della stagione. Centrocampista moderno, duttile e con ampi margini di crescita, Reijnders è da tempo sul taccuino del Manchester City di Pep Guardiola, che lo considera ideale per i suoi meccanismi.
L’olandese – fresco di rinnovo fino al 2030 – potrebbe partire di fronte a un’offerta da 70 milioni di euro: il City è pronto a iniziare la trattativa con una proposta da 60, ma in via Aldo Rossi vogliono alzare l’asticella. Una cessione che sistemerebbe i conti, ma che rischia di accendere il malcontento di una tifoseria già delusa da un’annata amarissima.
L’olandese potrebbe essere solo il primo tassello di un effetto domino. Il Milan conta di fare cassa anche con le uscite di Kalulu (cercato dalla Juve), Adli (nel mirino della Fiorentina), Pobega e Okafor, entrambi di ritorno da prestiti, e Saelemaekers, il cui futuro è legato all’interesse della Roma. In totale, il club punta a racimolare un tesoretto utile a bilanciare la perdita derivata dalla mancata partecipazione alla Champions League – stimata attorno agli 80 milioni.
Le due questioni più delicate, però, restano Mike Maignan e Theo Hernandez. Entrambi in scadenza nel 2026, entrambi pedine fondamentali nello scacchiere rossonero. Entrambi con mercato internazionale. Il Milan non può permettersi di perderli a zero tra due anni, e l’eventuale mancato rinnovo aprirebbe inevitabilmente a scenari di cessione già in questa sessione estiva.
Intanto a Casa Milan si lavora su più fronti: Igli Tare è sempre più vicino al ruolo di direttore sportivo, mentre resta il rebus sul nome del prossimo allenatore. Una figura che dovrà guidare un gruppo potenzialmente rivoluzionato e ricompattare una tifoseria in ebollizione. La sensazione è chiara: l’estate 2025 sarà il vero banco di prova del progetto RedBird. Dentro o fuori, senza alibi.
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