Il Milan vince ma non riesce a regalarsi una giornata tranquilla: sia per come è maturato il 3-2 con il Parma sia per quanto accaduto nel dopo partita fra Sergio Conceiçao e Calabria. Scintille che quasi divampano in fuoco fra il tecnico e il calciatore, separati da compagni e staff prima di un pericoloso contatto. Resta da capire, al netto delle dichiarazioni post partita, quali siano state le cause scatenanti e soprattutto le conseguenze legate alla vicenda.
I motivi del nervosismo affondano le radici in diversi antefatti: in primis, il rendimento dell’ex capitano del Milan, privato della fascia dal nuovo tecnico. Ultimo corollario di una collana di una stagione, sinora, da dimenticare. Calabria non vive da diverso tempo un momento facile anche, per sua stessa ammissione, per motivi extracalcistici e non riesce da tempo ed essere un punto di riferimento per i compagni né in campo, né evidentemente, nello spogliatoio. Non a caso una delle prime scelte di Conceiçao, forse anche per sottolineare la rottura con il passato, è stata quella di degradarlo dal ruolo di capitano e di retrocederlo nelle gerarchie. Scelta mal digerita dal diretto interessato che, incassata la sfiducia, una serie di esclusioni e la sostituzione, ha perso la pazienza prendendo a calci qualunque oggetto fosse nei pressi della panchina. Gesto che non è piaciuto a Conceiçao. E la situazione è degenerata.
Per quanto siano arrivati i chiarimenti, l’accaduto non può passare inosservato. Del resto è intollerabile al limite dell’imbarazzante che un allenatore e un giocatore del Milan si affrontino da energumeni davanti alle telecamere senza avere la freddezza di risolvere la questione lontano da occhi, obiettivi e microfoni. Evidentemente, al netto del cambio di allenatore, al Milan c’è più di qualcosa che non va. Non è fra l’altro la prima volta che le tensioni vengono a galla. Contro il Parma il Milan si è e ha concesso un bis non richiesto dopo il clamoroso ammutinamento di Theo Hernandez e Leao all’Olimpico contro la Lazio.
In quella occasione furono chiare, sin da subito, quante e quali fossero le difficoltà di gestione del gruppo. Altrettanto innegabile che il quasi corpo a corpo fra Calabria e Conceiçao tradisca un disagio e la sensazione di problemi non affatto superati. Resta da capire se il modus operandi del tecnico ex Porto, profondamente differente da quello del suo connazionale messo alla porta, siano in grado di fare breccia oppure siano l’anticamera di una nuova e più profonda crisi.
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