Un Milan stanco e privo di idee si qualifica agli ottavi di Europa League

“Bisogna qualificarsi agli ottavi di finale” era l’unico obbiettivo possibile in casa Milan. L’estromissione dall’Europa League, infatti, sarebbe stato un fallimento troppo importante per passare inosservato. Al termine di una gara sofferta e inaspettatamente combattuta, i rossoneri sono riusciti ad ottenere il pass per il turno successivo. I dubbi, tuttavia, sono ora più numerosi delle certezze.

La doppia sfida contro la Stella Rossa ha infatti mostrato un Milan incredibilmente involuto rispetto alla prima parte di stagione, con i rossoneri che non sono mai sembrati realmente in controllo di una gara che sarebbe dovuta essere, per quanto insidiosa, relativamente semplice, considerata soprattutto l’enorme differenza tecnica fra le due squadre. Ciononostante, i ragazzi di Stankovic (che hanno giocato in 10 gli ultimi 20 minuti del match) sono più volte andati vicino al gol, tanto che solamente uno strepitoso intervento di Donnarumma ha negato ai serbi il gol del 2-1, che probabilmente avrebbe ulteriormente demolito il morale dei ragazzi di Pioli.

Un Pioli che non è riuscito a cambiare l’inerzia della gara nemmeno con i cambi: pur avendo inserito Ibrahimovic, Rebic, Saelemaekers e Theo Hernandez, il Milan non ha mai dato l’impressione di poter contenere l’imprevedibilità di Ben o la fisicità di Pavkov, subentrato al 70esimo e capace di mettere in difficoltà Romagnoli e Tomori. I cambi, inoltre, si sono resi necessari per colmare le troppe lacune tecniche e tattiche mostrate dai titolari: Krunic, Meite e Dalot si sono mostrati nuovamente inadeguati, mentre Leão è parso quasi svogliato, tanto da essere sostituito al 45esimo da un Ibrahimovic che però non è riuscito a fare molto di più rispetto al portoghese. Da sottolineare, invece, le grandi prestazioni di Kessie e Donnarumma, veri trascinatori dei rossoneri.

La Stella Rossa, tuttavia, lascia Pioli con un enorme problema: il Milan non riesce più a giocare, come se un qualche meccanismo si fosse rotto e i vari Calhanoglu, Rebic e Ibrahimovic non riuscissero più ad accendere la luce. A livello psicologico, inoltre, si è vista una grande paura da parte dei rossoneri nel proporsi in fase offensiva, tanto che i maggiori pericoli sono quasi sempre nati da azioni solitarie. Per ritornare a sognare, dunque, servirà tornare ad essere una squadra coesa. La qualità, infatti, c’è tutta.

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