Calcio estero

Mondiale 2030, Infantino contro Ceferin: il calcio si spacca

Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, contro la FIFA di Gianni Infantino. Pomo della discordia, l’idea di una Coppa del Mondo a 64 squadre. Il presidente dell’ente europeo non ha lasciato spazio alle interpretazioni, definendola una “cattiva idea”.

Idea bocciata: Ceferin contro Infantino

Il mese scorso la FIFA ha preso in considerazione l’adozione del nuovo formato nel 2030 per celebrare il centenario del torneo, ma Ceferin non ha avuto esitazioni: la FIFA non avrà il sostegno della Uefa. “Questa proposta è stata sorprendente. Penso che non sia una buona idea per la Coppa del Mondo in sé, non è una buona idea nemmeno per le nostre qualificazioni. Quindi non la sostengo. Non so da dove sia venuta, ma è strano che non sapessimo nulla prima di questa proposta al consiglio della FIFA”. Per la cronaca, l’edizione del 2030, quella del centenario della competizione, sarà ospitata da sei nazioni e in tre continenti. Spagna, Portogallo e Marocco, con partite uniche in Uruguay, Argentina e Paraguay.

Calcio e guerra: la Russia sarà riammessa solo dopo la pace

FIFA e UEFA ritrovano un percorso comune sulla gestione delle nazionali legate a paesi con dei conflitti in corso. In questo senso, Ceferin si è soffermato sul ritorno della Russia. Sarà ancora sospesa, in attesa di una risoluzione pacifica. “Quando la guerra finirà, saranno riammessi. La prima decisione di bandire la Russia è stata presa insieme alla Fifa. E penso che decideremo insieme anche la riammissione. Dobbiamo usare lo sport, e il calcio in particolare, per unire le persone. Nel nostro mondo dobbiamo usare ogni opportunità per assicurarci che le persone parlino tra loro. Mentre proseguono i colloqui per la pace in Ucraina, spero che potremo presto riportare anche la Russia nel panorama calcistico perché questo significherebbe che tutto è risolto”.

La stoccata alla Superlega: “Orgogliosi del nuovo formato Champions”

Alexander Ceferin non ha, infine, risparmiato una stoccata alla Superlega. “Il nuovo formato della Champions League ha suscitato più interesse. Alcuni dicevano che avrebbe perso il suo appeal. Tutt’altro. Non so se alcuni credano nella finzione o nei dati, nelle favole, ma continuano a dire che il calcio è in crisi. Vogliono dividere e distruggere, pretendono che i migliori giochino contro i migliori ma hanno in Europa hanno vinto  Atalanta e Olympiacos e anche San Marino ha vinto le sue prime partite. Il campionato europeo ha avuto 5 miliardi di spettatori. C’erano 230 milioni di tifosi negli stadi durante i nostri tornei. Come possono dire che il calcio è malato o in crisi? Sono i cinici e gli opportunisti che sono in crisi”.

Pasquale Luigi Pellicone

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