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L’ultima partita di Nahitan Nández con il Boca Juniors

Boca Juniors-Atlético Paranaense, una partita che diventa inevitabilmente uno spartiacque per la storia degli Xeneizes. Già alla vigilia lo si sapeva che ci sarebbe stato un prima e un dopo molto più che in tutte le altre partite della stagione: sia perché il passaggio del turno consentirà a De Rossi di giocare la Copa Libertadores (uno dei suoi sogni in questa nuova avventura), sia perché avrebbe avvicinato di un turno il possibile nuovo incrocio, ma soprattutto perché sarebbe stata l’ultima partita di Nahitan Nández con la maglia azul y oro.

Tutto tranne che un calciatore qualunque alla Bombonera, nonostante non sia nemmeno argentino. Il suo cuore batte ovviamente per il Peñarol, la squadra in cui è cresciuto in Uruguay, ma il rapporto che ha avuto con la gente del Boca è stato qualcosa di speciale. Molto facile per uno con le sue caratteristiche, quelle ideali per far innamorare la gente della Ribera: aggressività, temperamento, tenacia ma anche ottime qualità con i piedi.

Anche a Madrid, nel giorno peggiore della storia del Boca, fu per distacco il migliore in campo, probabilmente non solo della sua squadra. E per il suo amore verso il Boca Juniors ha ritardato il più possibile il suo trasferimento al Cagliari: ha prima fatto aspettare sei mesi sfruttando anche la permanenza di Barella, poi ha temporeggiato fino alla sfida con l’Atlético Paranaense, per concedersi almeno una despedida d’onore in Copa Libertadores.

In Sardegna hanno dovuto aspettare queste due partite che Nández ha voluto giocare più di qualunque altra persona, pur sapendo che a prescindere dal risultato, avrebbe vestito una maglia nel calcio europeo. E infatti ha ‘lasciato la pelle’ come dicono in Argentina su ogni pallone, allo stesso modo di Madrid e delle sue migliori partite.

Ha pianto al suo addio, attraversando il campo in un cammino lunghissimo verso il tunnel degli spogliatoi in cui è stato sommerso di applausi da parte della gente che lo ha sostenuto in questi anni di Boca. Un segno indelebile, un addio arrivato nel modo giusto: conscio di aver dato tutto fino all’ultimo e di aver raggiunto anche questo traguardo. Non potrà giocarsi quella Copa Libertadores che gli è sfuggita per poco lo scorso anno, ma lascerà il suo posto a Daniele De Rossi sia in campo che nel cuore dei tifosi, probabilmente già a partire dal prossimo turno.

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Simone Gamberini

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