L’allenatore del Napoli ha raccontato i retroscena sull’anno sabbatico, sullo Scudetto al Napoli e sulla trattativa con la Juve: le sue parole
Antonio Conte si è aperto a 360º con Federico Buffa e Federico Ferri, protagonisti di Federico Buffa Talks, la produzione originale firmata Sky Sport. Un incontro a cuore aperto in cui l’allenatore del Napoli, fresco campione d’Italia, ha raccontato i retroscena di un’annata storica e ha ribadito senza giri di parole il suo legame indissolubile con la Juventus, nonostante le indiscrezioni di mercato. Ecco le sue parole e le sue rivelazioni.
Nel corso della lunga chiacchierata, Conte ha rivelato come, dopo l’esperienza al Tottenham, abbia approfittato di un anno sabbatico per aggiornarsi e riflettere sul suo calcio. E lo ha fatto anche grazie a un metodo tutto suo: “È stato per me importante, fondamentale, l’anno prima in cui praticamente io dopo il Tottenham non ho allenato e sono rimasto a casa. Mi sono messo a studiare veramente tanto anche col mio Subbuteo”, ha confessato divertito a Buffa.
Alla domanda se davvero faccia uso del famoso gioco da tavolo per le sue tattiche, Conte ha risposto sorridendo: “Certo, c’è sempre il Subbuteo. A casa mia c’è sempre. Cioè, a casa c’è il campetto, quindi io tante situazioni poi le rivedo, riportandole sul Subbuteo, sia la fase offensiva, che la fase difensiva. Anche al campo di allenamento”.
Un approccio che ha dato i suoi frutti: partito con l’obiettivo minimo di riportare il Napoli in Europa, Conte ha spinto la squadra ben oltre le attese. “Io ho firmato un contratto di tre anni con il Napoli. L’obiettivo qual era? Quello che ho sempre detto: di costruire delle basi solide e non delle basi dove alla fine, alla prima situazione, potessero sgretolarsi. Il primo step ci siamo messi come obiettivo il ritorno in Europa, neanche la Champions League. Poi il fatto che noi siamo arrivati alla vittoria del campionato, nella mia testa e nella mia visione, nel mio progetto non è cambiato assolutamente niente”.
Ma se il campo ha regalato solo soddisfazioni, il chiacchiericcio extra-calcistico non è mancato. Nei giorni successivi alla festa Scudetto, i rumors su un possibile ritorno alla Juventus si sono fatti insistenti. Conte ha nesso subito le cose in chiaro: “Quello che mi è dispiaciuto è che su una possibilità di un eventuale divorzio tra me e il Napoli, a un mese o un mese e mezzo dalla fine del campionato si sia già iniziato a parlare, si sia parlato di me alla Juventus”.
Un’accusa infondata, ha garantito il tecnico: “No, assolutamente io non avevo nessun accordo con la Juventus e ho rifiutato categoricamente”. E sulla possibilità che le voci possano aver incrinati i rapporti con i tifosi bianconeri, è stato altrettanto netto: “Solo gli stupidi possono andare dietro a queste cose. Detto questo, per me la Juventus è, era e sarà sempre la Juventus, è chiaro? Quindi nessuno, come ho detto, anche col Lecce, potrà mai inficiare il mio sentimento nei confronti di questo Club… della mia storia. Dove sono cresciuto, capisci? Mi dà fastidio perché tante volte anche dietro il mio e la mia persona… Dietro il mio personaggio tanti ci marciano, tanti comunque sono degli avvoltoi, perché comunque mi rendo conto che il nome mio è diverso rispetto a tanti”.
Un aneddoto raccontato dal tecnico salentino rende bene l’idea del rispetto che Conte porta ancora ai colori bianconeri, anche da avversario: “Mi ricordo benissimo anche quest’anno alla presentazione del Napoli, noi siamo lì in piazzetta e a un certo punto i tifosi del Napoli iniziano a chiedermi di saltare con loro: ‘Chi non salta juventino è’. Io stoppo tutti e dico: ‘Fermiamoci un attimo. Non mi potete chiedere ciò che non potrò mai fare’”.
Un legame che resiste al tempo e alle scelte di carriera: per Antonio Conte, l’amore per la Juventus resta intatto, anche dopo il secco “no” alla panchina bianconera. Un capitolo che forse un giorno si riaprirà, alimentando i sogni di chi spera in un clamoroso ritorno, ma che al momento non è ancora in programma.
Per ora, però, l’orizzonte di Conte è tutto tinto d’azzurro: l’obiettivo è continuare a far sognare Napoli e regalare nuove gioie a una piazza che lo ha già eletto a nuovo re.
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