Mercato in stallo a Newcastle. Benitez potrebbe lasciare i Magpies

Dicesi ambizione il caparbio desiderio di riuscire in qualcosa. Rafa Benitez è un allenatore ambizioso e la Toon Army è una tifoseria ambiziosa. Con il ritorno del Newcastle United in Premier League c’è da capire se questa smania di successo si rivelerà utile o dannosa alla causa bianconera. Non vi è alcun dubbio sul fatto che la maggior parte dei club calcistici di tutto il mondo farebbe carte false per avere il seguito appassionato del St. James’s Park ma le questioni di cuore a queste latitudini sono dei Giani Bifronte. Gli stati d’animo possono cambiare nell’arco di poche ore, passando dalla più smodata euforia per un risultato positivo alla rabbia e totale apatia per uno negativo. Per fare bene in una Premier sempre più competitiva bisogna lavorare di realismo, usando per bene la testa. È indispensabile saper camminare prima di provare a correre. Nonostante l’immensa esperienza del Newcastle nella massima serie del calcio inglese, porsi degli obiettivi troppo alti può portare ad una prematura implosione nel sistema.

Mantenere le ambizioni sotto controllo è uno dei punti chiave della scheda-mestiere di un manager. A maggior ragione in un club idiosincratico come il Newcastle United. Rafa Benitez purtroppo è su un’altra lunghezza d’onda. Dall’inizio dell’estate l’allenatore madrileno ha manifestato il proprio malcontento verso la società ed il suo proprietario, Mike Ashley, rei di non prestargli ascolto sulle questioni di mercato. L’ex tecnico, fra le tante, di Liverpool, Inter e Napoli ha chiesto un budget di 100 milioni di sterline per plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza. Non bastasse, Benitez ha preteso di avere la rosa completa entro la fine del mese di Luglio. Ashley ha garantito che spenderà fino all’ultimo penny disponibile per andare incontro ai desideri del suo allenatore ma, al momento attuale, non ha concluso nulla tant’è che Tommy Abraham ha firmato con il Chelsea e la situazione in merito a Florian Lejeune rimane ancora nebbiosa.

Pensare che al Newcastle servano così tanti soldi per avere una squadra all’altezza della Premier fa storcere il naso. Allo stesso modo sorbirsi le lamentele dell’allenatore per un ritardo nella firma di un modesto difensore dell’Eibar appare grottesco. Con la Toon Army fomentata dalle indecisioni societarie, la spada di Damocle piove sulla testa di Ashley e mantiene vivo il fuoco dell’ego di Rafa Benitez. L’asticella è decisamente troppo alta per un club appena promosso dalla Championship. È impossibile credere di poter puntare già ad un piazzamento nella parte alta della classifica ma è quello che si respira attualmente nelle strade attorno al St. James’s Park. Ed è deleterio per tutto l’ambiente dei Magpies. Benitez, prima di professare addii e pretendere la Luna, dovrebbe imparare da colleghi quali Eddie Howe e Tony Pulis a spremere il 101% dai propri effettivi, quasi sempre non all’altezza della serie giocata. Lo spagnolo ha un’esperienza alle spalle che in tanti sognano e dovrebbe renderla fruibile ai suoi ragazzi, ai suoi tifosi e ai suoi datori di lavoro.

La differenza fra “Puntiamo a salvarci e ci metteremo cuore e anima” e “Se spendiamo 100 milioni siamo da top-10” è perfettamente intuibile. Se a Natale il Newcastle sarà già con un piede nella fossa, aver proferito una o l’altra frase farà una differenza enorme. La tifoseria sarà sempre scontenta ma la consapevolezza di aver detto e fatto la cosa giusta materializzerà un ricordo diverso della persona in questione. Rafa, ripigliati! Sei ancora in tempo…

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