Nacional: l’orgoglio d’Uruguay

È una Copa libertadores fatta di grandi imprese, soprattutto in questi ottavi di finale: oltre all’Independiente del Valle che butta fuori i campioni in carica del River Plate c’è da menzionare il colpaccio del Nacional, club sicuramente più blasonato degli ecuadoriani ma comunque protagonista di un successo contro i pronostici nel doppio confronto col Corinthians. Tre uruguayane al via, una sola è rimasta in corsa. Il River Plate di Montevideo ha avuto la sfortuna di capitare nel gruppo della morte con Palmeiras, Rosario Central e lo stesso Nacional, non certo l’ideale per una matricola assoluta della competizione; il Peñarol invece

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Il fallimento di Guardiola?

“Se non vinciamo la Champions il mio lavoro qui a Monaco non sarà completato”- Pep Guardiola Un amore mai sbocciato quello fra Pep Guardiola ed il Bayern Monaco, finito nel modo più amaro, con la pesante etichetta (forse immeritata) di “fallimento”. Tre anni fa il tecnico che ha trasformato il Barcellona nella squadra più vincente della storia del calcio era sbarcato in Baviera con un bagaglio carico di sogni e ambizioni: trasformare un Bayern già vincente (reduce dal Triplete) in un’armata imbattibile, grazie al suo tiki-taka che in Germania non ha mai trovato terreno fertile. Tre semifinali di Champions raggiunte,

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Il sogno spagnolo a due passi dalla realtà

Le finaliste europee tutte della stessa nazione. Un sogno? Forse, ma in Spagna è molto vicino alla realtà. Nella due giorni di Champions League si è elevato a padrone d’Europa il nome della città di Madrid che vedrà le sue principali squadre affrontarsi nella finale per club più ambita per la seconda volta in tre anni. Oggi però il sogno spagnolo può completarsi, il cerchio è lì per chiudersi. Servono altre due squadre per colorare di rojo tutta Europa e mettere un serio punto esclamativo su chi realmente è il padrone del calcio mondiale. Il Siviglia un piede in finale

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Il giorno che Pellegrini si fermò in semifinale

Ci avrà pensato mille volte Pellegrini a quella semifinale, a quel giorno in cui il suo sogno si infranse a undici metri da Parigi. Ci ha portato quest’anno con una grande impresa il Manchester City fino alla semi, lì dove nessuno c’era mai riuscito nella storia dei citizens, ci aveva portato nel 2006 un meraviglioso Villarreal che aveva sorpreso l’Europa. È proprio quello l’incubo di Manuel Pellegrini, una splendida avventura infranta nella semifinale di ritorno. Riaffiorano i ricordi di quella cavalcata tanto sudata quanto sorprendente con una squadra che si affacciava per la prima volta nell’Europa che conta davvero. Champions

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Grande Torino, il ricordo vive in tutta Italia

Come ben sappiamo, è notizia di poco meno di un mese fa, lo stadio Olimpico di Torino ha mutato ufficialmente il suo nome per venir dedicato alla squadra di capitan Valentino Mazzola, purtroppo scomparsa nella tragedia di Superga il 4 maggio 1949. Ci sono dunque voluti ben più di 60 anni per decidere di intitolare lo stadio cittadino al Grande Torino, la squadra che ha fatto la storia del calcio italiano, l’iniziativa non è stata politica ma degli stessi tifosi granata che hanno raggiunto il tanto agognato obiettivo partendo da una raccorta firme. Sono molti tuttavia gli stadi dedicati alla memoria degli Invincibili, sparsi

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Sono i Pumas del Chuco Sosa

El Chuco Sosa prende in mano le redini dei Pumas, squadra in forte crisi di risultato in campionato che rischiava fortemente di lasciare anche la Copa Libertadores in forte anticipo. Serviva una rimonta contro il Deportivo Tachira, squadra già battuta in casa per 4-1 nel girone ma che nella partita d’andata in Venezuela era riuscita a vincere per 1-0. Un avvio di gara difficile con tantissime parate da parte del portiere Contreras che sembrava in giornata di grazia soprattutto dopo il cabezazo di Herrera che aveva rimesso in parità assoluta il computo totale. Poi il lampo. Un falshback già visto

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Jorge Carrascal: una stellina per il Siviglia

Così giovane e così vicino al calcio europeo: Jorge Carrascal è uno dei pezzi pregiati della nuova generazione di talenti colombiani e in questo mese verrà definito il suo passaggio dal Millionarios al Siviglia. Dopo aver mosso i primi passi a Cartagena e aver conosciuto il grande calcio con gli albiazules di Bogotà, il gioiellino classe ’98 sembra essere già pronto per il grande salto in Europa. Si tratta di un fantasista puro che ha l’obiettivo di onorare la grande tradizione di numeri 10 sudamericani: in prima squadra ha collezionato solo pochi gettoni ed il meglio di sé lo ha fatto

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Gabi e la grinta che conta davvero

In campo l’Atletico Madrid ha una grinta che probabilmente ancora non si era mai vista, riflesso perfetto dell’animo caliente di Diego Pablo Simeone: c’è però un motore di tutto anche dentro al campo, un giocatore in grado di scatenare il meglio dai propri compagni ed è Gabi. Da canterano a capitano, e capitano di questo Atletico e lo è per davvero. Ha vinto tutto quello che ha vinto la squadra in questi anni, c’è sempre stato in ogni tappa di questa splendida evoluzione che ha portato i colchoneros ad essere una delle prime realtà del mondo ma quest’anno è diverso.

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Kantè: il maratoneta di Leicester

N’Golo Kantè centrocampista francese di origini maliane, l’uomo chiave che ha portato il Leicester a compiere l’impresa. Nelle prime apparizioni ad inizio stagione non si faceva notare per niente, il suo stile di gioco è fatto di sostanza. Step by step, come dicono gli inglesi, il giovane centrocampista ha preso il comando delle operazioni, proprio nel punto nevralgico del campo, lì in mezzo, dove tutto si decide. Grande corsa e concentrazione assoluta hanno permesso a Kantè di diventare uno se non il migliore mediano della Premier. Chiaro, non è un giocatore da copertina, non sarà mai uomo marketing per una campagna

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Thomas Muller: l’uomo per la rimonta

I tedeschi sono geneticamente predisposti alle rimonte nel gioco del calcio: è un fatto di DNA, una abile capacità di avere il controllo mentale delle partite che contano che in certe situazioni risulta decisivo. Thomas Muller è tedesco in tutto e per tutto e per questo è l’uomo chiave per la partita di questa sera. È stato il grande escluso nel match d’andata dove ha trovato solo una misera presenza nel finale in cui ha potuto dire poco o nulla. Lui però le partite che contano non le sbaglia mai ed è l’uomo ideale per provare una rimonta complicatissima contro

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