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Nicolás Siri, tripletta a 16 anni: una nuova stella al Danubio?

Piccolo nel mondo, grande nel calcio: l’Uruguay è una terra di talenti d’eccellenza di questo sport e la sua tradizione continua nel tempo. La Celeste sogna anche per il futuro, soprattutto dopo l’impatto shock di Nicolás Siri nel calcio dei grandi.

Classe 2004, l’attaccante del Danubio ha dimostrato da subito di poter essere un calciatore di enorme spessore. Alla seconda presenza ha trovato già la sua prima tripletta in carriera, per quanto non abbia ancora compiuto diciassette anni: le tre reti segnate nella partita contro il Boston River sono particolarmente significative, perché già dimostrano la completezza di questo attaccante.

Siri ha segnato prima di testa, poi di sinistro e poi di destro. Di fatto ha già fatto capire di avere un’abilità tecnica sconfinata, per quanto sia ancora da formare su tutto il resto: non arriva al metro e ottanta ma gioca da prima punta con grande licenza di spaziare su tutto il fronte offensivo per trovare la miglior maniera di inquadrare la porta. La prima rete è un grande inserimento alle spalle della difesa con un colpo di testa a colpo sicuro: la seconda rete è il gioiello di giornata con il pallonetto di sinistro sull’uscita bassa di giornata, mentre il terzo gol è un destro da fuori che amplia il suo bagaglio tecnico anche a giocate al di fuori degli ultimi sedici metri.

Il Danubio poi ha una tradizione di attaccanti non da poco, visto che ha lanciato talenti come Rubén Sosa o Álvaro Recoba, peraltro anche loro in giovanissima età. Chiaramente la precocità di questo ragazzo ha già attirato le attenzioni di molti club di un certo livello, ma visto che per lasciare il Paese dovrà compiere 18 anni, ci sarà tempo di valutarlo in questa stagione, dove si formerà nelle sue prime presenze nel calcio dei grandi.

A osservarlo infatti c’è già il Barcellona, che recentemente ha pescato bene in Uruguay con Ronald Araujo, preso dal Boston River (la squadra a cui Siri ha segnato) appena compiuti i 18 anni. L’esplosione è stata di grande impatto, sia tecnico che mediatico, ma ora dovrà confermarsi sapendo di avere tutti gli occhi puntati addosso: certo, il Danubio a metà classifica deve pensare a incrementare il proprio Promedio per salvarsi il prima possibile, ma potrà comunque lanciarlo dal primo minuto sfruttando anche l’abbrivio emotivo, dandoci la possibilità di osservare l’attaccante destinato a rinnovare l’eterna tradizione uruguaiana.

simonegamberini

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