Non basta Cambiasso: solo un pari per l’Olympiakos contro il Besiktas. Ma non tutto è da buttare…

Missione compiuta. Target achieved. Può sembrare un controsenso celebrare un misero pari casalingo, specie se la rete ospite è stata gentilmente offerta dal tuo portiere, ma vedendo la partita di ieri sera la sensazione principale è stata un’inattesa tranquillità. Dico inattesa perché le ultime settimane al Pireo sono state tutto fuorché di routine. Esalto la tranquillità perché ce n’era bisogno come non mai. L’opera di Vasilis Vouzas è proprio questa: non è un tecnico, il classe ’66, bensì un traghettatore chiamato a riportare la barca in acque sicure dopo la navigazione nella burrasca con capitan Bento. E’ un timoniere, non un ufficiale di bordo. Ben venga, dunque, un 1-1 al Karaiskakis contro una squadra come il Besiktas: certo, il sorteggio avrebbe potuto esser più spietato, ma non sottovalutiamo il Kara Kartallar. Ammesso e non concesso che c’è ancora un ritorno da giocare. Sulla strada della continuità, Vouzas conferma il 4-2-3-1, ma rispetto a Bento c’è più di una novità. Spicca la presenza in mezzo al campo di Esteban Cambiasso: l’ex Inter, col tecnico portoghese in panchina, ha messo a referto un minutaggio misero (5 presenze dal 1′ nei primi 6 turni, poi da ottobre 7 panchine e 6 non convocazioni). Davanti, dove l’assenza di Sebá obbliga ad un rimescolamento delle carte, Manthatis vince il ballottaggio con Marko Marin dietro ad Ansarifard. Schieramento uguale quello voluto da Senol Günes, che conferma gli 11 dati per titolari alla vigilia.

Fischia Makkelie, l’orgoglio biancorosso impone agli 11 del Θρύλος il dover far la partita. Nemmeno un minuto e c’è un gran calcio di punizione guadagnato nei pressi dell’area turca, batte Fortounis ma trova la barriera. Nel complesso, quella messa in campo da Vouzas è una squadra compatta ed equilibrata (cosa che non si vedeva da tempo), ben governata nella zona mediana dalla corsa di Romao e dall’esperienza di Cambiasso (ma perchè è stato utilizzato col contagocce finora?). Così come aveva fatto Bento, anche in questo match ad un certo punto si invertono gli esterni: Manthatis viene dirottato a sinistra, Elyounoussi torna su quella sua solita, la destra (chiaro l’obiettivo di sfruttare le carenze in fase difensiva di Quaresma, non proprio abituato a coprire). L’Olympiakos imposta, decide se e quanto alzare i ritmi, il Besiktas non si fa vedere praticamente mai. Al minuto 15, un’accelerazione di Manthatis porta al fallo di Arslan: ammonizione per il turco e grande chance per Fortounis che tuttavia colpisce ancora il muro di uomini piazzato da Fabri. Da qui in poi, sarà solo  Θρύλος. C’è Elyounoussi che rispolvera le propri doti di dribbling (19′) mandando al bar un avversario prima di concludere troppo debolmente per impensierire il numero 1 avversario. E c’è anche Esteban Cambiasso, che sigla la rete del vantaggio al 36′. Tutto nasce dalla caparbietà di un grande Ansarifard, bravissimo prima a recuperar palla su un incerto Adriano, poi a temporeggiare aspettando l’inserimento di un compagno in area. Beh, quando El Cuchu è sbucato dentro, solissimo, l’ex Panionios ha spedito un cioccolatino da scartare per l’argentino che, di testa, ha realizzato la sua seconda marcatura stagionale dopo quella all’esordio contro gli Young Boys. Un minuto di recupero, poi tutti negli spogliatoi. Semplicità nel gioco, sulla destra un pizzico di pressione e un ritmo controllato, reso meno monotono dalle sovrapposizioni, infine l’abnegazione nella difesa. Questi gli ingredienti alla base di un bel primo tempo. Questi i punti su cui Vouzas ha lavorato in settimana, per quel poco in cui è riuscito.

Si rientra in campo, il Besiktas toglie Arslan a favore di Oguzhan Özyakup (se qualcuno è a conoscenza del motivo per cui è partito dalla panchina, me lo riferisca perchè sono curioso). Nell’Olympiakos, cominciano a scaldarsi Marin, Androutsos e Cardozo. Si svegliano i turchi: al 49′ una zuccata di Talisca chiama Leali alla deviazione in corner (l’ex Benfica ci aveva provato anche da punizione nel corso del primo tempo, complessivamente è parso l’uomo più in palla dei suoi). Risponde l’Olympiakos con un gran colpo di testa tentato da capitan Botía fuori di pochissimo (52′) , poi arriva il pareggio del Besiktas. E arriva su un clamoroso regalo del Θρύλος, in particolare di Leali, quando l’estremo difensore di proprietà della Juventus decide di rinviare malissimo un pallone sanguinoso che Aboubakar recupera per poi avanzare minacciosamente. Evitato un avversario, facilissimo per l’ex Porto scaricare un destro letale: 1-1, minuti 53 sul cronometro. Il brusco passaggio dal doppio vantaggio al pareggio non crea troppi patemi d’animo all’Olympiakos , che ha mantenuto la calma e ha ottenuto il suo obiettivo. Ossia, non perdere.  Babel viene stoppato sulla linea (58′), quindi il mantra dei biancorossi diventa “non prender gol”. Qualche accorgimento (Da Costa per Botía, Martins per Cambiasso, Marin per Fortnounis) poi Tosun e Inler a rilevare Aboubakar e Talisca. Succede poc’altro: viene ammonito Marcelo, Talisca si era confezionato una buona opportunità, Manthatis aveva smesso di correre a causa di crampi e passeggiava in campo, poi solo un grande Leali si era intromesso ad evitare il raddoppio ospite (all’87’, su Tosun, il numero 31 è prodigioso ad evitare di esser saltato). Il risultato finale, 1-1, lascia aperte molte possibilità per il ritorno di giovedì prossimo. Tuttavia, il Besiktas ora ha il coltello dalla parte del manico. E chissà quale risultato uscirà dalla Vodafone Arena…

Il tabellino del match:

Olympiakos (4-2-3-1): Leali; Figueiras, Retsos, Botía (dal 64′ Da Costa), Cissokho; Cambiasso (dal 70′ Martins), Romao; Manthatis, Fortounis (dal 74′ Marin), Elyounoussi; Ansarifard. All. Vouzas.

Besiktas (4-2-3-1): Fabri; Gönül, Marcelo, Tosic, Adriano; Arslan (dal 46′ Özyakup), Hutchinson; Quaresma, Talisca (dal 93′ Inler), Babel; Aboubakar (dall’82’ Tosun). All. Günes

Reti: 36′ Cambiasso, 53′ Aboubakar. Ammoniti: Arslan, Marcelo (B). Arbitro: Makkelie.

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