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Non è stato l’europeo di Mbappé

Nella serata di ieri sera abbiamo assistito alla più grande sorpresa di questi europei; la Svizzera, al termine di una partita semplicemente perfetta, è riuscita nell’impresa di eliminare la Francia. I Bleus, considerati come la nazionale da battere vista l’immensa qualità a disposizione, sono tornati a casa con largo anticipo. Uscita pesante e che si può spiegare con la presunzione di una squadra incapace di far diventare gruppo undici giocatori di enorme talento; la delusione più grande, nella rosa di Deschamps, è stata senza dubbio quel Mbappé a cui non è riuscito nulla e uscito dal campo con la testa bassa per aver sbagliato il rigore decisivo.

Mbappé, serve un altro step

Partiamo da un presupposto: mettere sul banco degli imputati Kylian Mbappé è piuttosto ingeneroso sia perché parliamo di un ragazzo di ventidue anni sia perché, tre anni fa, portava la Francia sul tetto del mondo. Il talento del PSG è destinato a diventare, probabilmente, il giocatore più forte di tutti ma questo europeo ha dimostrato che la strada è ancora in salita. Serve un altro step e nei prossimi mesi si vedrà la forza caratteriale di un ragazzo che si è sciolto come la sua nazionale. L’europeo di Mbappé era anche iniziato nel migliore dei modi con il meraviglioso gol, poi annullato, contro la Germania; un’illusione che ha accompagnato il dieci francese fino alla maledetta serata di ieri sera.

Non solo l’europeo; per Mbappé, infatti, è stata una stagione da dimenticare. La partita più importante a livello di club, contro il Manchester City, è stato costretto a saltarla per infortunio. L’ottavo con la Svizzera lo ha giocato nonostante si sia rivelato un corpo estraneo per tutti i centoventi minuti. Eliminazione che, per il classe 1998, vuol dire anche addio al sogno pallone d’oro ma in questo momento è la cosa che gli interessa meno. Un pessimo europeo e una stagione, in generale, da dimenticare; nel processo verso il titolo di giocatore più forte del mondo bisogna passare anche da momenti come questo.

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