Il Porto di Sérgio Oliveira e Pepe

Sono serviti ben più di 120 minuti al Porto per raggiungere la qualificazione. Gli uomini di Conceição hanno messo in discussione sin da subito l’esito della gara. La Juventus ha dovuto dunque giocare una gara molto complessa fin dai primi minuti.

Tanto cuore ma soprattutto tanta costanza per il Porto, elementi spesso essenziali in Champions League. La qualificazione dei Dragões aveva delle basi solide grazie alla vittoria ottenuta in casa nella gara d’andata. Ed è così facendo che il Porto si è qualificato ai quarti di finale: non erano mai riusciti nell’intento dopo aver vinto la gara di andata all’Estadio do Dragão. L’ultima volta infatti erano stati eliminati dal Bayern Monaco nella Champions 2014/2015.
Questa qualificazione ha avuto però due protagonisti fondamentali, Sérgio Oliveira e Pepe.

In una gara molto fisica, il duello a distanza tra Sérgio Oliveira e Arthur era sicuramente una sfida attesa. L’ex giocatore del PAOK è stato fondamentale, anche perché correre per due ore di gioco non è da tutti. La gara di Sérgio Oliveira è stata una gara di carattere e personalità. Il gol del vantaggio iniziale messo a segno è solo unna piccola parte. Come se non bastasse Sérgio è riuscito a procurarsi la punizione da cui è scaturito il suo gol qualificazione. Sérgio Oliveira è stato uno dei filtri per la qualità in mezzo al campo, spesso  essenziale, anche perché  il Porto non ha accennato a giocare sin da subito una partita di contenimento. Le occasioni sono state chiare sin da subito. I Dragões hanno tirato ben 7 volte in 25 minuti, e così facendo la Juventus ha dovuto fare parecchia attenzione a non scoprirsi troppo.

Ovviamente l’arsenale offensivo dei bianconeri ha smosso la difesa avversaria mettendo a seria prova la solidità della squadra di Conceição. Con una linea difensiva a 4 che poi diventava in certi casi a 6, la retroguardia del Porto è stata splendidamente guidata da un veterano della Champions League. Pepe a 37 anni ha giocato una gara ad alti ritmi, di alti livelli, impeccabile in certi interventi ed essenziale per reggere agli attacchi continui sia a destra che a sinistra provenienti dalla manovra offensiva bianconera. Per più di un’ora, l’ex giocatore del Real Madrid è stato il padrone della propria area di rigore.

Come già annunciato la Juventus ha giocato male le sue chance in questo turno di Champions League. La partita all’andata doveva e poteva essere gestita meglio, la rimonta intravista dagli uomini di Pirlo sarebbe stata sicuramente emozionante. La realtà dei fatti è ben diversa e vede si una magistrale partita di Chiesa (ancora una volta determinante anche in Champions League) ma una deludente gara di Cristiano Ronaldo, letteralmente irriconoscibile. Passaggi, stop e controlli sbagliati non sono da lui, anzi. Da CR7 specialmente in queste partite, ci si aspetta tanto eppure stavolta il fenomeno portoghese è sembrato innocuo.

Il Porto ha quindi spezzato la Juventus, meritatamente per certi versi, e ora testa ai quarti di finale in attesa di sapere il prossimo avversario dei Dragões.

Impostazioni privacy