Portu merita la convocazione da parte della Spagna?

Vi sarà forse capitato in queste ore sottomano il video del nonno di Portu che guarda le convocazioni di Luis Enrique per i prossimi incontri della Spagna e rimane deluso dalla mancata chiamata del nipote. Effettivamente il sentimento è condivisibile perché mai come in questa situazione sembrava la volta buona per un suo esordio nella Roja, visto lo strepitoso periodo che ha vissuto nel mese di ottobre e nei primi giorni di novembre.

Portu, nome d’arte per Cristian Portugués, è assieme al capitano Oyarzabal uno dei punti fermi della Real Sociedad capolista della Liga, e sta vivendo probabilmente il miglior momento della sua carriera. Alle prestazioni, sempre molto positive, sta aggiungendo anche un discreto numero di gol, ultimamente anche di una certa importanza, vedi la rete da 3 punti segnata nell’ultimo turno di Europa League nella gara vinta 1-0 contro l’Az Alkmaar.

Sotto porta è sempre stato affidabile in carriera, sia nell’esperienza al Girona in cui formava un’iconica coppia con Stuani, sia in questa era alla Real dove ha ricoperto un ruolo più di fascia che ha esaltato la sua velocità e la capacità di mettere in difficoltà le difese. Lo scorso anno aveva segnato 7 gol in tutta la stagione, quest’anno è già a cinque dopo poco più di un mese, segnale che la sua crescita è davvero in portante sotto tutti i punti di vista.

Ma questo può bastare per essere chiamati in nazionale? Effettivamente la concorrenza è importante visto il blasone della Spagna, ma dopo un periodo del genere poteva essere comprensibile andare a puntare su un calciatore del genere. Luis Enrique sta proponendo ormai un 4-2-3-1, sistema di gioco che si sposa con le sue caratteristiche, visto che anche se con qualche piccola modifica, il suo ruolo di esterno di destra on si snaturerebbe, al contrario di sistemi come il rombo a centrocampo che di fatto lo escluderebbero a priori.

Rimane il fatto di capire al posto di chi possa venire convocato Portu: il nome più “attaccabile” è quello di Dani Olmo, sia per un discorso di valore assoluto del calciatore che per una questione anagrafica, dato che essendo nato nel 1998 il fantasista del Lipsia è convocabile ancora da De la Fuente per l’Under 21, ma in realtà il suo nome è poco associabile a quello di Portu perché nel tris di trequartisti andrebbe ad agire in mezzo e non a destra, al contrario di quanto accadrebbe in caso di 4-3-3.

Ansu Fati e il suo amico Oyarzabal sono nomi per la fascia sinistra e comunque intoccabili, mentre a destra la concorrenza a oggi è formata dagli “inglesi” Adama Traoré e Ferrán Torres. Probabilmente il giocatore a cui Portu può provare a soffiare il posto è proprio il potente laterale del Wolverhampton, visto che l’ascesa di Ferrán anche in partite di Champions League lo colloca sempre di più tra i possibili punti fermi del calcio spagnolo.

Traoré ha dalla sua caratteristiche quasi inedite per la stria della Spagna e una grande stima da parte di Luis Enrique, ma il suo livello fin qui non è stato poi così eccezionale. Rimarrebbe Gerard Moreno, che però ha anche l’istinto da numero 9 ed è il miglior marcatore spagnolo della scorsa Liga, quasi impossibile da lasciare fuori.

Di fatto le porte per Portu sembrano chiuse, ma non è detto che in futuro non possa arrivare la sua occasione, soprattutto se uno dei tre calciatori con cui lo abbiamo messo in discussione dovesse risultare indisponibile. E allora sì che potrebbe gioire anche il nonno.

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