A proporla, e a innescare l’iter che porterà alla votazione, è stato il Wolverhampton. l’obiettivo servirà una maggioranza di 14 squadre su 20
In Inghilterra questa volta fanno sul serio. Oltremanica vanno oltre i malumori e i mugugni di questi anni e dichiarano ufficialmente guerra alla Var. Tanto che a giugno in Premier League i club voteranno se abolire o meno la Video Assistant Referee. A proporla, e a innescare l’iter che porterà appunto alla votazione, è stato il Wolverhampton. Un vero e proprio “colpo di stato”, ma non sarà facilissimo attuarlo. Anche perché per raggiungere l’obiettivo servirà una maggioranza di 14 squadre su 20 (e ora, come accade in Italia in situazioni simili di voto, è caccia alle alleanze). Una sorta di referendum per togliere la Var, strumento che in Inghilterra è praticamente odiato da tutti: giocatori, allenatori e tifosi.
“Dopo cinque stagioni di utilizzo in Premier League è ora di avere un dibattito costruttivo e critico sull’utilizzo della Var — ha spiegato il Wolverhampton in un comunicato —. La nostra posizione è che il prezzo che stiamo pagando per un piccolo miglioramento nell’accuratezza delle decisioni arbitrali è in contrasto con lo spirito del nostro gioco e per questo dovremmo smettere di utilizzarla a partire dalla prossima stagione. Non vogliamo incolpare nessuno e tutti hanno lavorato per trasformare il maggiore utilizzo della tecnologia in un successo, ma vogliamo il risultato migliore per il calcio”.
La posizione della Premier
La Premier ha fatto sapere che “anche se siamo a conoscenza dei problemi e delle preoccupazioni sull’utilizzo della Var, la Lega rimane pienamente a favore del suo utilizzo e si è impegnata, assieme all’associazione arbitri, a continuare a migliorare il sistema a beneficio del gioco e dei tifosi”. Appunto, i tifosi. In Inghilterra soprattutto loro sono sempre stati perplessi sull’utilizzo della Var. Non l’hanno mai amata. Anzi, al contrario. L’hanno contestata, osteggiata e ora esultano per questo iter innescato dalla presa di posizione, neanche tanto inattesa e improvvisa, del Wolverhampton. I dubbi dei tifosi risalgono all’anno dell’introduzione della Var, al 2019. Cinque anni fa. Le controversie, che sarebbero dovute sparire, sono invece aumentate. E questo ha fatto aumentare l’esasperazione nei confronti di questo strumento. Tanto da fischiare in continuazione quando sul tabellone elettronico degli stadi compare la scritta “revisione Var in corso”.
Le proteste
Non solo i tifosi. Anche gli allenatori hanno avuto la loro parte nell’innescare l’iter per togliere la Video Assistant Referee: “Ormai non esulto nemmeno più dopo un gol, anche perché so che l’arbitro in campo non è più quello che dirige la partita: quello che succede viene deciso in qualche stanzetta”, il pensiero espresso di recente da Ange Postecoglou del Tottenham. Insomma, tutti contro la Var. E ora sotto con il referendum. Ma in Italia cosa succede? Molti tifosi sono arrabbiati per il protocollo di utilizzo di questo strumento. Vorrebbero dargli più potere, ma la Fifa in generale vorrebbe lasciare l’autonomia agli arbitri. Solo che questo crea molta confusione. Ma per ora nessuno ha mai pensato di fare come in Inghilterra. Ossia votare per togliere la Var. Che, va detto, Oltremanica, ha sempre avuto vita difficile. Non è mai stata apprezzata. Da qui, il tentativo di “colpo di stato”.