
Luis Enrique PSG Immagine | Ansa
Il PSG di Luis Enrique si conferma una squadra ingiocabile. Poker servito al Real Madrid disintegrato al di là del risultato finale. E così, dopo la Champions League, il club francese si regala la Finale del Mondiale per Club: ultimo ostacolo verso il titolo, il Chelsea di Enzo Maresca ma la sensazione è che i Campioni d’Europa in carica siano in una condizione psicofisica così alta da poter affrontare e vincere contro chiunque.
La presunzione di Xabi Alonso
Non c’è mai stata partita. Finita dopo pochi minuti con la complicità del Real che ha regalato un paio di gol. Dopo 8’ il punteggio è di 2-0. Al 25’ i Campioni d’Europa sono già sul 3-0. Difficile, a qualsiasi latitudine, vedere il Real Madrid così in difficoltà e in balia dell’avversario. I blancos di Xabi Alonso sono ancora una squadra “work in progress” e perdono l’equilibrio lasciando troppi spazi agli avversari, ma anche un impianto più collaudato non avrebbe comunque retto alla forza d’urto del PSG. I parigini giocano un calcio a velocità impressionante, insostenibile per qualsiasi avversario e anche per questo Xabi Alonso ha affrontato questa sfida con sin troppa presunzione, uscendone tritato.
Nessuno sa come fermare Luis Enrique
La vittoria del PSG è l’ennesima prova della grandezza di Luis Enrique: nessuno sa come affrontare questa squadra, che gioca un calcio totale e difficilissimo da arginare. Attacca e difende in 11, esaltando il collettivo. Il PSG è ancora in attesa di un avversario in grado di trovare la chiave per fermarlo. Lo dicono i risultati: quattro gol all’Atletico Madrid di Simeone, cinque all’Inter di Inzaghi, altri quattro al Real Madrid in un percorso di crescita esponenziale nel corso della stagione. La bellezza di questo PSG è nel collettivo e la fotografia del cambiamento è in campo. Mbappé allarga le braccia, non entra in partita, sbuffa e non collabora con la squadra. La sua ex squadra, senza di lui, è un insieme di ingranaggi che generano un meccanismo perfetto.
PSG, l’appetito vien mangiando
Il grande successo di Luis Enrique è stato quello di trasformare quello che un tempo era una collezione di stelle in una squadra nel senso più pieno del termine. Il risultato del lavoro si commenta da solo: il 2025 è un anno che a Parigi non dimenticheranno mai, per il club della capitale francese, abituato a vincere solo fra i propri confini, si schiudono prospettive mai esplorate. Il Paris Saint Germain ha la possibilità di sparecchiare il tavolo lasciandolo solo le briciole alla concorrenza. Il club, dopo aver centrato il triplete, si giocherà tutte le finali possibili dopo la finale per la Coppa del Mondo per Club. In programma, Supercoppa Europea, Supercoppa di Francia e Coppa Intercontinentale per centrare record che al massimo possono essere raggiunti.