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Quando l’incubo prende forma: Sergio Ramos

Mai in rete contro l’Atletico Madrid in Liga. L’uomo più temuto sui calci piazzati, il più beccato dai tifosi. Sergio Ramos è probabilmente l’incarnazione dell’Odi et amo catulliano, e nel derby per il secondo posto, il capitano dei blancos ha fatto ancora parlare di sé.

Il fantasma di Ramos ha incominciato il suo corso nella finale di Champions League del 2014, quando i colchoneros, forti del vantaggio di Godin, pregustavano già la prima vittoria nella massima competizione europea. In extremis la riacciufò Sergio, dando il via ad una vera e propria goleada, che vide il Real trionfare per 4-1 ed agguantare la tanto agognata decima durante i tempi supplementari.

La storia si è poi ripetuta due stagioni dopo, con l’atto finale di UCL giocatosi al Giuseppe Meazza.  Lo 0-0 durante i regolamentari ed i supplementari è poi capitolato ai rigori, in favore del Real, alla cui causa contribuì ancora lo stesso Ramos dagli 11 metri.

Mai in rete contro i rivali in Liga, come detto in apertura, ma con uno score favorevole nei confronti dei rojiblancos: alle due realizzazioni europee, Sergio aggiunge due marcature in Copa del Rey ed una nella sconfitta in Supercoppa Europea per 2-4 ad inizio stagione.

Ma nel vocabolario di Ramos, l’impossibile sembra non essere concepito concettualmente. Sulla prima rete del Real nella stracittadina terminata 1-3 in favore dei ragazzi di Solari è suo il movimento che porta ben quattro difensori del Cholo a contrastarlo, dando la possibilità a Casemiro di infilare Oblak con una splendida rovesciata. Nonostante l’accortezza della linea difensiva dell’Atleti nei riguardi del capitano delle merengues, il gol arriva. Ancora su calcio di rigore, dopo che la discesa fulminante di Vinicius sulla destra ha costretto Gimenez ad abbatterlo in prossimità del lato corto dell’area di rigore. Dal dischetto Sergio non sbaglia, e sull’1-2 si chiuderà il primo tempo.

La gara scema poi in una seconda frazione caratterizzata dall’agonismo: ambito in cui Sergio Ramos si esprime probabilmente al meglio. La personalità del 4 blanco argina al meglio le offensive dei rivali, consentendo ai suoi di chiudere la pratica con Bale.

Un incubo, quello che Ramos rappresenta per l’Atletico, che si fa dunque scavalcare dai concittandini e regala al Bacellona la ghiotta opportunità di allungare in classifica: la Ramos-fobia colpisce ancora.

Luigi Romanelli

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