Tre punti pesantissimi: il Napoli vince a Lecce grazie al gol di Giacomo Raspadori, sempre più uomo della provvidenza degli azzurri. Una rete che permette di avvicinarsi sensibilmente al quarto scudetto. Saranno sufficienti sette punti nelle prossime tre partite (a patto che l’Inter le vinca tutte) per tornare a festeggiare il tricolore.
La firma del successo di Lecce e del possibile scudetto porta il nome e il cognome di Giacomo Raspadori, non nuovo a queste prodezze da quando indossa la maglia azzurra. Le sue realizzazioni, numeri alla mano, hanno sempre portato in dote punti pesantissimi che spostano l’ago della bilancia degli equilibri del campionato. Dei cinque gol messi a segno sinora, solo la rete di Como è risultata ininfluente per la classifica. La prima rete è arrivata contro il Venezia, dopo Capodanno. In gol anche nel 2-2 in casa della Lazio all’Olimpico. Ancora decisivo nel 2-1 alla Fiorentina, prima di Lecce. In totale, 10 punti.
Non è fra l’altro una novità. Raspadori è stato decisivo anche nel Napoli edizione 2022/2023, quello, per capirsi, del terzo scudetto di Luciano Spalletti. Anche in quella stagione l’attaccante non ha segnato moltissimo ma i gol hanno sempre avuto un peso specifico elevato. In quella stagione Raspadori ha segnato appena due reti in 25 presenze in campionato ma entrambe decisive. La prima arriva alla sesta giornata, in casa dello Spezia, in una delle poche partite davvero sofferte dal Napoli. La seconda, storica, è quello del trentunesimo turno, in casa della Juventus, anticamera del titolo conquistato aritmeticamente qualche settimana dopo.
Il gol di Raspadori vale anche la quarta vittoria consecutiva per il Napoli senza subire gol. Gli azzurri conservano una straordinaria impermeabilità. Appena 25 gol subiti, record nei top 5 campionati europei. Anche l’1-0 non è casuale. Anzi. Vincere di “cortomuso” è tornato parecchio di moda in questo campionato, ma è e resta un marchio di fabbrica del Napoli, capace di vincere ben dodici partite su 23 con appena un gol di scarto. Tradotto in numeri, più della metà, precisamente il 52%. Cifre che testimoniano la solidità mentale e caratteriale nonché la determinazione quasi feroce di una squadra che, seppur non essendo probabilmente la migliore dal punto di vista tecnico, si sta dimostrano il più forte. Non è una novità, se in panchina c’è un certo Antonio Conte, specialista delle vittorie da “underdog”.
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