La Roma ripiomba ai margini della zona retrocessione dopo lo 0-2 maturato a Como al termine di una partita giocata male e interpretata peggio che lascia in eredità una classifica impietosa e la sensazione di una squadra incartatasi nei problemi atavici.
La Roma ha perso una partita che ha giocato in modo mediocre nel primo tempo e pessimo nella ripresa. La differenza fra le due frazioni di gioco è nell’atteggiamento. Il Como, che deve salvarsi ed è ben consapevole in che mare stia nuotando, ha giocato con attenzione e determinazione. E ci ha messo anche il coraggio quando ha preso atto di un risultato alla portata. La Roma, che è in piena lotta per non retrocedere, ma evidentemente non ha ancora capito in che mare di guai navighi, ha toppato l’approccio ed è scesa sul terreno di gioco con sufficienza, limitandosi al compitino con saccenza e superiorità inaccettabili per essere competitivi.
E non a caso è arrivato il ko, inevitabile, per una squadra che non ha calciato solo una volta verso Reina e ha subìto 18 tiri in porta e sette nello specchio. Un declino tecnico e agonistico evidente e più di un paio di passi indietro rispetto alle ultime uscite. Anche chi è subentrato non ha capito, per stessa ammissione del tecnico, l’importanza della posta in palio né percepito l’atmosfera. Il risultato è figlio di una squadra che non si è assunta la responsabilità di una giocata in grado di impensierire il Como, non con tutto il rispetto, il Liverpool o il Real Madrid.
Una squadra che sembrava in convalescenza è ricaduta. Una recidività che riporta la Roma in una situazione anche peggiore rispetto a quella antecedente a Roma –Lecce. La prossima con il Parma è delicata e precede un nuovo filotto di incroci impegnativi e che al momento non sembrano alla portata di questa squadra. Arriveranno Milan, il derby con la Lazio e il Bologna. Non esattamente semplice. Allargando lo spettro, allo status quo la Roma ha 16 punti dopo 16 partite. Questa squadra ne ha vinte 4, pareggiandone altrettante e perdendone 8, quindi ha il 25% di vittorie e il 25% di pareggi contro il 50% di sconfitte.
I numeri parlano chiaro: la Roma deve sudarsi la salvezza ed è bene che inizi a interpretare le sfide contro le piccole per quello che sono, ovvero degli scontri diretti. Altrimenti il rischio di lottare per non retrocedere in serie B sarà davvero una possibilità e continuare a pensare che, per noblesse oblige, sia impossibile rimanerne invischiati è un esercizio di ottimismo esagerato. Ecco perché quella di Como, oltre che una sconfitta, deve essere una lezione.
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