Southampton Academy, la fucina dei giovani talenti

Il Southampton non è soltanto diventato una solida realtà n Premier League: le fortune dei Saints provengono quasi tutte dall’Academy, una delle migliori in tutta l’Inghilterra. Situata nella contea dell’Hampshire, proprio di fronte all’isola di Wight, la risposta europea a Woodstock, la cittadina di Southampton è il luogo migliore dove allevare i talenti del futuro, una vera e propria fabbrica di giovani promesse.

Nella sua storia recente, l’Academy ha regalato al mondo del calcio alcuni dei più grandi talenti come Gareth Bale, uno dei giocatori più pagati al mondo e recentemente affermatosi come grande trascinatore della sua Nazionale che, prima di passare al Tottenham, ha dato i suoi primi calci ad un pallone proprio con la maglia del Southampton. A beneficiare di questo vivaio negli ultimi anni è stato anche l’Arsenal, che proprio dai Saints ha prelevato Theo Walcott, il giocatore più giovane ad esordire con la maglia della nazionale inglese, e Alex Oxlade-Chamberlain, uno dei punti fermi dello scacchiere di Wenger.

La crescita dell’Academy passa soprattutto per il campo d’allenamento all’avanguardia, inaugurato nel 2014 e intitolato a Markus Liebherr, l’uomo che nel 2009 salvò il Southampton dal fallimento. Nove campi d’allenamento di tutte le misure, per mettere a proprio agio i giocatori di ogni età ed aiutarli al meglio a diventare i talenti più ambiti dalle big dell’Inghilterra.

L’ultima squadra in ordine di tempo ad essersi affidata a quest’Academy è il Liverpool, con gli acquisti di Adam Lallana appena due anni fa e del nuovo centrocampista Mané, non un prodotto del vivaio ma comunque portato alla ribalta da un Southampton che con i giovani sembra avere un feeling davvero speciale.

Ward-Prowse, Reed, Targett, Gallagher, Hesketh sono solo alcuni dei futuri gioielli che ancora militano fra le fila della squadra giovanile ma che hanno già attirato gli occhi di mezza Inghilterra, di tante squadre pronte a riempire ancora una volta le casse dei Saints per assicurarsi uno dei suoi talenti. Lo scorso anno la società è riuscita a mettere da parte un tesoretto di circa 110 milioni di euro grazie alle sole cessioni dei pezzi pregiati, che non hanno assolutamente intralciato la rincorsa all’Europa del Southampton, piazzatasi sesta in campionato e appena tre lunghezze dietro alle due di Manchester.

Più che un’Academy è davvero una fucina di talenti, il luogo giusto dove poter allevare i campioni di domani, quei giovani che potrebbero regalare finalmente qualche trofeo anche alla nazionale dei Tre Leoni.

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