Sportel 2019 ci ha regalato un viaggio nello sport del futuro

«Meet the elite», il motto di una cornice esclusiva ospitata dal Grimaldi Forum, un hub, un contenitore, che per grandezza e grandeur non ha nulla da invidiare. Il Principato fiabesco si riunisce di mattina, alle 8,30, per un coffee break dal tono frugale. L’ingresso mio è invece due ore dopo, coda al ritiro dei pass permettendo: l’evento si chiama Sportel, è patrocinato dalla Monaco Mediax e quest’anno festeggia il trentesimo compleanno in un clima di esclusività generale. Espositori, meetings, un Boxing Gala organizzato dalla pesistica monegasca, conferenze variegate.  Martedì 22 ottobre era il turno di ospiti eccellenti. Alle 10.30 la Ligue Nationale de Rugby sull’eccellenza francese, alle 11.30 la massima autorità sportiva dell’Arabia Saudita – Abdullah Hammad. Di pomeriggio, alle 14.30 una narrazione del Principe Alberto II sul Grand Prix del Principato, «la légende», alle 14.45 un quadro sullo sport femminile grazie alla partnership di Eurosport e Nielsen (The Business of Women’s Sport), infine tra le 16 e le 17 il fiore all’occhiello, ospite in sala nientemeno che il presidente de LaLiga, Javier Tebas, per parlare di AI e calcio. In soldoni, il motivo di principale attrazione personale (oltre all’intervista a Louis Saha).

Il punto è che questo Sportel 2019, il primo vissuto dal vivo, ha tremendamente battuto le mie aspettative che pur si scontravano con una manifesta opulenza trasmessa dai video della precedente edizione. Subito entrati, si parla di calcio, di leisure, di sport. La J-League giapponese offre modelli innovativi di performance analysis, La Liga si presenta immediatamente con uno stand arioso e gli appariscenti stemmi della Primera División in versione olografica. La tecnologia investe il calcio, o forse è il contrario: VR, AI, UX e OTT sono le sigle da conoscere obbligatoriamente, Xg e IX sono invece le sfide del momento. Vimeo, Twitter, assistono impazientemente a un cambiamento la cui partecipazione attiva non volevano farsi sfuggire. Tutto si misura in business, l’eleganza del dress code, la raffinatezza di chi ha la fermezza di rapportarsi proprio con l’élite.

Era il secondo giorno di incontri: la ghiotta possibilità di scambiare biglietti da visita, ma soprattutto la partecipazione a una tavola rotonda caratterizzata da una molteplicità di tematiche enorme, era un’occasione unica. «Can I help you?» mi chiese incuriosito un espositore Al mio cenno d’intesa, s’è cominciato a parlare di diritti, di broadcast, di come la teoria della coda lunga abbia la meglio sul pubblico e dunque, come da sempre sostiene Footbola, il pubblico appassionato a quelle che non sono ufficialmente le cosiddette ‘top five’ leagues attiri. «What ’bout if an OTT like Netflix joins the global football market?», ci si chiede, o meglio ho chiesto io, ed è lecito vista la pregnanza di materiali esclusivi come serie TV e la loro facile possibilità di impacchettamento e gestione in tempi stabiliti e con costi tutto sommato abbordabili.

Innegabile che l’occhio volto al futuro sia il principale motore di Sportel 2019, giunto al suo storico trentesimo compleanno in un Grimaldi Forum splendidamente contenuto per l’occasione. I piani sono tre: al centro un’esposizione lungo il percorso obbligatorio, nell’interrato si svolgono i job meeting e l’UEFA accoglie gli ospiti con le reviews di cui personalmente apprezzo ogni riga, al piano superiore – patrocinato da La Liga – sono assiepati gli espositori. Il primo a catturar la mia attenzione, sulla sinistra, è FIFA Films: colpisce per il prodotto, che in un sistema di mercato pluralista forse non avrebbe neppure senso. E allora è lecito domandarsi a che pro ci si spinga nel realizzare filmati che invece le reti private avrebbero motivo di produrre e vendere. Si passa subito oltre, perché il calcio muove più soldi, ma c’è spazio per golf, tennis, pugilato e baseball.

La NBA si riconosce per le magliette appese al soffitto, ESPN per quel rosso acceso che impedisce di non notarlo. Al suo fianco c’è Infront, di qui Eurosport e i vari broadcaster. Non mancano trofei: la Serie A espone la Coppa Italia, la Bundesliga in bella vista ha posizionato il Meisterschale mentre a rappresentare le low leagues, nell’accezione di volume di mercato, ça va sans dire, c’è l’Ekstraklasa con la coppa riservata al campione di Polonia. A chiudere la giornata, un’ora di intervento meravigliosamente illuminante su uno dei trend che potrebbe assiepare la prossima convention: The Pathway from Data to Artificial Intelligence in the Sports Industry, il titolo del discorso tenuto magistralmente dal presidente de La Liga, Javier Tebas. Spunti e pillole di business intelligence che presto popoleranno il mercato. Perché è stato questo il motore di Sportel 2019.

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