Storie di calcio

Storie di Calcio: Agostino Di Bartolomei, 70 anni mai compiuti

L’8 aprile del 1955 nasce Agostino Di Bartolomei, storico calciatore della Roma che ha vinto il suo secondo scudetto e sfiorato la Champions League. Oggi avrebbe compiuto 70 anni, ma la sua vita si è fermata prima, il 30 maggio del 1994, lasciandosi dietro una marea di ricordi e rimpianti, nonché un senso di colpa ancora vivo nel mondo del calcio.

Il leader che manca alla Roma

Per caratteristiche tecniche, oggi Agostino Di Bartolomei sarebbe un top player: leader difensivo assoluto. Ha indossato la maglia della Roma per undici stagioni, totalizzando 308 presenze e mettendo a segno 66 reti. Un bottino straordinario per un centrale con tecnica da centrocampista: dotato di piedi buoni, tiro potente e preciso, visione di gioco e senso della posizione  fuori dal comune. Nel calcio attuale, caratterizzato dalla costruzione dal basso, un calciatore con le sue caratteristiche, incapace di perdere il pallone anche sotto pressione ed in grado di liberare il compagno  con precisione millimetrica anche da una cinquantina di metri, sarebbe stato preziosissimo e pagato a peso d’oro.

Agostino Di Bartolomei, eroe tragico

Leader assoluto in campo, quanto incompreso fuori, una volta appese le scarpette al chiodo. Agostino Di Bartolomei è lontano anni luce dallo stereotipo del calciatore. Non ama i riflettori, ama leggere, scrivere e tutto ciò che concerne l’arte. E paga il conto in un ambiente che dovrebbe prenderlo da esempio e invece lo rigetta. Dieci anni dopo il 30 maggio 1984, quando la Roma perde ai calci di rigore (il suo, per la cronaca, Agostino Di Bartolomei, lo tira e lo segna, mentre qualcun altro si rifiuta di calciare) contro il Liverpool, il capitano giallorosso, dimenticato dal calcio, si toglie la vita. Un colpo di pistola, secco, che lo rende ancora più amato dai tifosi della Roma, unici a non averlo mai messo da parte, perdonandogli anche il trasferimento al Milan.

Il ricordo fra letteratura, cinema  musica

Di Bartolomei, seppur da postumo, ha ispirato, come probabilmente gli sarebbe piaciuto, letteratura, cinema e musica. Il figlio Luca è l’autore del libro “dritto al cuore” titolo che si commenta da solo, un inno contro la cultura delle armi. La figura di Agostino Di Bartolomei ha ispirato anche i due autori degli inni giallorossi, Marco Conidi e Antonello Venditti nonché la musica di Francesco De Gregori.  In “mai sola Mai” di Conidi, la presenza del capitano giallorosso degli anni ’80 si sente fortissima nelle parole “ricordo che quando ero ragazzino, sognavo di essere Agostino, per dare calci alle paure…”. Venditti e De Gregori invece gli hanno dedicato una canzone a testa: “Tradimento e perdono” e “Classe calcistica del ‘68”. Nel cinema, ha ispirato Sorrentino con “L’uomo in più” e “Undici metri”. Indimenticabile. Gli eroi, del resto, non muoiono mai.

Pasquale Luigi Pellicone

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