Igli Tare nuovo direttore sportivo del Milan. Scelta che esclude quasi sicuramente l’arrivo di Maurizio Sarri. I due non si sono mai amati ai tempi della Lazio, dove si sono lasciati malissimo. Basti pensare che il dirigente e il tecnico arrivarono ai ferri così corti da spingere Tare a un vero e proprio ultimatum a Lotito. O lui o l’allenatore.
Lotito, nell’occasione, interpreta il senso del comando come pochi altri. Intervenuto a gamba tesa nella lite, si è liberato di entrambi. Negli ultimi mesi di forzata convivenza i rapporti con la proprietà e l’allenatore toscano erano tesissimi complice una inconciliabilità caratteriale di base, acuita da divergenze sul mercato. Quanto basta per spingere Sarri a non presentarsi alla presentazione della squadra a Piazza del Popolo a Roma per manifestare il proprio disagio. Strappi che il tempo non è riuscito a ricucire, anzi, con il trascorrere dei mesi il grande freddo si è trasformato in un gelo che rende pressoché impossibile a meno di colpi di scena, l’arrivo dell’ex allenatore biancoceleste al Milan. Un matrimonio che, ancora una volta, non s’ha da fare.
I tifosi del Milan possono rassegnarsi all’idea di non avere Sarri, ma sicuramente riporranno grandi speranze nell’operato dell’ex ds della Lazio che, a prezzi stracciati, ha portato sulla sponda biancoceleste della Capitale, fiori di campioni ripescati dal dimenticatoio o scovati con grandissimo senso dello scouting. Tare ha visto in alcuni elementi ciò che i suoi colleghi avevano neanche immaginato. Basti pensare a Luis Alberto, prelevato a soli 4 milioni di euro, diventato Lazio uno dei perni del centrocampo insieme a Milinkovic Savic, altra geniale intuizione del dirigente albanese, che per soli 12 milioni di euro ha portato a Roma uno dei migliori interpreti del ruolo. Memorabile anche la “presa” a soli 7 milioni di euro di De Vrij, anticipando la concorrenza e quella di Felipe Anderson a 7,5. Ed Hernanes ha indossato il biancoceleste in cambio di appena 12 milioni.
Occhio anche all’occhio per l’usato sicuro: Miroslav Klose ha lasciato il Bayern Monaco a parametro zero e mezza Europa lo snobba, convinto che abbia il meglio alle spalle. Ci crede Tare che essendo stato suo compagno di squadra al Kaiserslautern, lo conosce bene. Il tedesco sbarca a Roma e a 32 anni dimostra di essere perfettamente integro lasciando in eredità 63 gol in 171 partite. A raccoglierne l’eredità è un desaparecido del calcio italiano, Ciro Immobile, immalinconitosi fra Siviglia e Dortmund, dopo caterve di gol al Torino. Tare indovina anche questa: per soli 9 milioni l’attaccante napoletano veste il biancoceleste. Il resto è storia: tre volte capocannoniere del campionato, 208 gol in 340 partite.
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