The playoffs are over: il Club Brugge si aggiudica il titolo nazionale, ma quanta fatica

Altalenante è il cammino della squadra che sa (inconsapevolmente) di essere la più forte, quanto meno discutibile invece è il tragitto di tutte le altre contendenti al titolo, soprattutto se ci riferiamo alla principale antagonista Anderlecht: il Club Brugge, dopo aver dominato la stagione regolare, grazie ad uno stupendo cammino che l’ha portata a distanziare la più vicina rivale di 12 punti (68 per il Club Brugge, 56 per l’Anderlecht), rinnova la potestà del titolo nazionale belga grazie ad un playoff che definire variegato potrebbe sembrare realmente riduttivo. Festeggia il titolo nazionale n°15 della sua ultracentenaria storia, portata in trionfo da un tecnico che per tutta la stagione ha mantenuto la squadra sulle spine, alla ricerca di motivazioni nuove, e soprattutto ruotando i componenti in campo con quelli della panchina molto più spesso dei suoi predecessori: Leko è riuscito a trasferire alla sua squadra, una mentalità camaleontica, racchiusa in un equilibrio che poteva essere mantenuto in piedi solamente grazie all’estro tecnico dei suoi calciatori, ma soprattutto alla loro voglia di sacrificarsi per il bene maggiore, ovvero la vittoria del titolo; questa struttura camaleontica però ha innescato dei campanelli d’allarme, durante le fasi decisive dei playoffs, non riuscendo a mascherare delle falle difensive (soprattutto dovuto ad un equilibrio precario nei movimenti difensivi dei centrocampisti) che sono state osservate durante i due scontri diretti contro l’Anderlecht, unica squadra (insieme al Gent) in grado di legiferare contro il Club Brugge sia in casa che in trasferta.

1. Club Brugge  46
2. St. Liegi 43
3. Anderlecht  40
4. Gent  39
5. Genk  38
6. Charleroi 34

Come è stato giusto riconoscere i meriti di Leko sulla panchina del Club Brugge, è giusto anche sottolineare quali sono stati gli uomini su cui i nerazzurri hanno potuto contare durante questa mistica avventura, continuando a riconoscere l’estrema difficoltà con cui l’obbiettivo è stato raggiunto: tutto ciò può essere mostrato nel dato significativo delle vittorie, racchiuse nel misero bottino di 3 partite, con 4 pareggi ed altrettante sconfitte. Ad elevarsi e a sostenere sulle spalle questa squadra, in questo periodo di fortuna alterna, non possono che essere menzionati i soliti Vanaken e Vormer, col secondo che ha raggiunto per la seconda volta il titolo di calciatore dell’anno della Jupiler Pro League.

Vanaken ha certamente compiuto un salto in costanza, rispetto agli scorsi anni, raggiungendo un equilibrio da grande attaccante che non ha bisogno di altrettante descrizioni: i 12 goal e gli 11 assist stagionali sono il biglietto da visita perfetto di una grande stagione da protagonista, con il ricordo del gol al 71° in trasferta alla terzultima con lo Charleroi, che ha praticamente cucito il titolo sulla maglietta dei nerazzurri.

L’altro eroe di questa cavalcata, è stato sicuramente uno dei giocatori maggiormente osservati dell’ultima Jupiler Pro League, grazie alla sua dominante classe nel centrocampo del Club Brugge: i 16 assist (record per la Jupiler Pro League) ed i 13 goal sono solamente l’antipasto, magari gli highlights principali, del campionato dell’olandese; a questi si devono aggiungere l’incredibile apporto nella costruzione del gioco del Club Brugge (interessante la statistica dei passaggi riusciti, migliorata rispetto alla stagione regolare ed arrivata al 81%), ma anche e soprattutto aggiungerei, il modo in cui è riuscito a risvegliare l’ambiente dopo entrambi gli scontri diretti persi con l’Anderlecht. Anche se difficile da intendere, le due migliori prestazioni della stagione di Vormer, sono avvenute proprio dopo le due sconfitte con l’Anderlecht, dove in entrambe le occasioni ha deciso grazie ad un numero pazzesco di azioni i match: nel 6-0 contro lo Charleroi in casa, è autore di 3 assist ed 1 goal che gli varranno la palma di miglior in campo, in una partita dove il Club Brugge ha aggredito con ferocia gli avversari, dimostrando quanto un palleggio non rapidissimo degli avversari, possa beneficiare al pressing offensivo dei nerazzurri; nel 1-3 invece in casa dello Charleroi, Vormer ha prima pareggiato i conti, portando la sua squadra sui giusti binari dopo un primo tempo assai rivedibile, per poi servire l’ariete Vanaken che ha siglato il vantaggio, con cui il Club Brugge ha potuto distaccare definitivamente l’Anderlecht ed il rientrante Standard Liegi.

 

Questa emozionante stagione da domani sarà solamente un lontano ricordo, con il Club Brugge intenzionato a festeggiare ancora per poco questo titolo, voglioso di rimettersi in marcia dopo la competizione mondiale alla ricerca di una nuova avvincente sfida per il titolo della Jupiler Pro League.

 

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