Tottenham e City, due facce della stessa medaglia

Sorpresa e fallimento, due facce così diverse della stessa medaglia chiamata calcio: può essere riassunto con questa metafora il cammino fatto fino ad oggi da Tottenham e Manchester City, due squadre totalmente agli antipodi che domani pomeriggio daranno vita al big match della Premier League.

Come detto, Spurs e Citizens sono due compagini completamente diverse, a partire dall’organico: gli uomini di Guardiola, uno degli allenatori più titolati d’Europa, hanno dalla loro parte la grande esperienza ed il blasone che soltanto i veri campioni si portano dietro; dall’altro invece lo stratega Pochettino e la sua banda di giovani talenti si stanno prepotentemente prendendo la scena a suon di gol e bel gioco, mandando all’aria i piani di gloria di chi pensa di vincere facendo affidamento soprattutto sulle sterline.

Il Tottenham infatti è la squadra rivelazione di questo campionato, la vera outsider incredibilmente in corsa per il titolo a discapito delle big del campionato che faticano a tenere il passo della squadra londinese. Come nella passata stagione, rovinata da un finale non all’altezza, gli Spurs hanno dato vita ad una vera e propria favola basata su pochi e semplici ingredienti: tanti giovani dal grande talento, un bomber affamato di gol e una difesa praticamente impenetrabile, un mix che quest’anno si è rivelato letale addirittura per la capolista Chelsea che proprio nel derby di Londra contro i ragazzi di Pochettino ha dovuto mettere fine alla sua striscia di 13 vittorie consecutive.

Totalmente opposto è il momento di forma del Manchester City, caratterizzato più da critiche che da trionfi: approdato per la prima volta in Premier League con la superiorità di chi ha trionfato con ogni squadra, Guardiola ha dovuto rivedere la sua posizione abbassando il capo dinanzi a squadre nettamente inferiori al suo City, come nel caso della scottante sconfitta contro l’Everton che ha sollevato un polverone di polemiche nei confronti del tecnico spagnolo. Il quinto posto in effetti va stretto ad una squadra come la sua, dall’organico forte e determinato, non abbastanza però da dare continuità all’impressionante inizio di stagione. Sono cinque le sconfitte stagionali per Guardiola, soglia che non ha mai superato nella sua carriera di allenatore ma che quest’anno sembra essere in serio pericolo già nella prossima partita contro i letali Spurs.

Impostazioni privacy