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I tristi addii dei brasiliani del Barcellona

L’addio di Neymar fa ancora rumore e sicuramente lascia importanti cicatrici in casa Barcellona. Cicatrici che i brasiliani nella capitale Catalogna tendono a lasciare spesso visto che i più conosciuti rappresentanti verdeoro che sono stati di casa al Camp Nou hanno lasciato il club culé sbattendo la porta o per motivi personali o perché i rispettivi allenatori non vedevano più in loro la luce di un tempo.

Il primo caso storico è quello di Romario: nell’estate del 1995 o Baixinho ai ferri corti con l’allora allenatore Johan Cruijff fece le valigie di sua spontanea volontà visot che con la leggenda del calcio olandese non voleva avere più niente a che fare. Romario tornò in Brasile nella sua città natale di Rio de Janeiro per vestire la maglia del Flamengo (a Rio giocherà anche con Fluminense e Vasco da Gama) prima di tornare in Spagna per giocare col Valencia.

Pochi anni dopo fu la volta di Ronaldo il Fenomeno che i suoi bisticci li ebbe non con l’allenatore ma con il presidente Josep Lluis Nuñez che dopo la rottura definitiva lo cedette all’Inter per chiudere la trattativa più importante della storia del calciatore nerazzurro.

Di nuovo problemi con l’allenatore, è la volta di Rivaldo. Nonostante il campione del mondo 2002 conducesse uno stile di vita totalmente differente rispetto all’esoso stile brasiliano aveva forti contrasti con Van Gaal e allora nell’estate del 2002 il Milan prelevò il cartellino di uno dei calciatori più forti dell’epoca pur non ricevendo i risultati sperati sul campo.

Per quanto riguarda Ronaldinho invece fu decisivo il parere di Guardiola. Il tecnico che ha segnato forse più di tutti la storia blaugrana decise di non puntare più sul Gaucho che, palesemente distante dai tempi migliori, non poteva dare più le garanzie di un tempo. Fu Guardiola stesso a chiedere la sua cessione e di fatto a liberare l’ascesa incontrastata di Lionel Messi.

Più recente il caso di Dani Alves: il miglior terzino della storia del Barcellona assicura di essersene andato per litigi con la dirigenza, cosa che il club ha sempre smentito.

E poi a chiudere la lista dei rapporti chiusi male con i brasiliani c’è proprio Neymar. Adesso si minacciano anche vie legali e quella che sembrava una storia d’amore destinata a durare ha subito una brusca e definitiva svolta con vista Parigi.

 

Simone Gamberini

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