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Troppi errori e non molta qualità, solo i cambi da salvare nel primo punto dell’Italia del Mancio

Nella prima gara ufficiale con Mancini in sella gli Azzurri trovano il pari al 78′

Finisce 1-1 la prima gara in manifestazioni ufficiali dell’Italia di Mancini, con più ombre che luci a delineare il bilancio della serata di Chiellini e compagni.

In una gara non troppo piacevole e dai ritmi abbastanza blandi, specie nella ripresa, gli azzurri vanno sotto al 40′ in virtù di una precisa battuta a rete di Zielinski, bravo a capitalizzare al meglio il cross di Lewandowski dalla sinistra.

Un vantaggio nel complesso forse non totalmente meritato, anche se escluso un tiro a giro a lato di poco di Bernardeschi l’Italia non aveva mai impensierito il portierone polacco Fabianski, preferito a sorpresa allo juventino Wojcech Szesczny.

Al contrario era stato più sollecitato il dirimpettaio Donnarumma, reattivo e fortunato soprattutto in occasione della parata sullo stesso Piotr Zielinski dopo 5′, ancora ben imbeccato dal capitano polacco.

Il poco pressing portato dall’Italia non aiutava a recuperare palloni nella zona mediana, in cui soprattutto Jorginho é parso svagato e poco preciso nelle giocate. A farne le spese, per tutti, è stato uno spento Pellegrini nell’intervallo, a cui il tecnico jesino ha preferito il più offensivo e fantasioso Jack Bonaventura.

Una mano alla rimonta azzurra l’hanno data i cambi di Mancini, soprattutto con l’inserimento di Belotti e Chiesa che nella ripresa ha perlomeno messo un po’ di bollicine nel raffermo e poco ispirato reparto offensivo azzurro.

Proprio da un “dai e vai” tra il granata e il figlio d’arte è nato il calcio di rigore concesso per via di un intervento di Blaszczykowski ai danni dell’esterno classe ’97.

Rigore poi trasformato (e bene) da Jorginho, che ha spiazzato Fabianski suscitando nei 24mila un piccolo sospiro di sollievo.

Un Chiesa che ha iniziato bene, come tutta la Fiorentina, la sua stagione in campionato ed ora spera di poter avere una chance dal 1′ a Lisbona, complice anche la prova tutt’altro che incisiva di Insigne, apparso poco ispirato.

L’Italia dovrà provare a vincere al Da Luz per rimediare ai due punti non conquistati oggi se vorrà provare a vincere il proprio girone. Sulla carta, almeno a regola, la gara di stasera sembrava dover essere la sfida meno impegnativa delle quattro in programma per l’avventura azzurra in Nations League.

Ma tant’è: è arrivato un pari sofferto e strappato con i denti, anche meritatamente se si considera la buona reazione messa in mostra nella seconda frazione di gioco.

Un X arrivato nella sera di due prime volte della storia azzurra: la prima apparizione in Nations League e la prima occasione in cui la squadra si è presentata in campo senza Campioni del Mondo di Berlino 2006.

Quella sera dell’Olympiastadion, purtroppo, pare sempre essere sempre più lontana…

Filippo Maggi

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