Valencia sottoterra: persa l’imbattibilità casalinga

Non c’è pace né alcuna soddisfazione nel periodo nero del Valencia: la sconfitta di oggi controlo Sporting Gijon fa cadere anche l’ultima certezza di una squadra che ormai ha totalmente smarrito la via.

I Che erano imbattuti in casa dal novembre del 2014 quando a passare a Mestalla fu il Barcellona di Luis Enrique: la sconfitta contro i blaugrana era l’unico KO interno del Valencia negli ultimi due campionati e Gary Neville aveva intenzione di sfruttare questi dati per ricostruire una squadra sui livelli di quella di un anno fa.

Da roccaforte a problema: al Mestalla l’ultimo acuto valenciano risale al 31 ottobre scorso e la serie prolungata di pareggi si è interrotta nella maniera più impensabile.

Ci si aspettava la svolta in questa partita interna contro il Gijon ma i problemi di un Valencia sempre più malato continuano ad emergere e a pesare in questa stagione sempre più drammatica. A segnare ci pensa, neanche a dirlo, Tonny Sanabria, grande protagonista in questa parte della stagione della squadra asturiana: un rigore che significa tanto e condanna i Che ad una classifica mai così spaventosa.

Undici partite senza vittorie, 9 punti di distacco dall’ultimo posto valido per l’Europa League e soprattutto, dato molto preccupante, solo 6 lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto.

Impensabile ad inizio stagione prevedere un’annata così disastrosa daparte di questo Valencia che però continua a fallire le partite della possibile svolta e continua il suo programma con Gary Neville solo grazie al cammino positivo in Copa del Rey.

Tra una settimana si gioca al Villamarin contro il Betis, unica squadra che in questa fase della stagione ha più problemi e preoccupazioni del Valencia.

Oggi non ha funzionato il 4-3-3, ennesimo esperimento tattico del tecnico inglese che proprio non riesce a mantenere un tipo di organizzazione fissa su cui poggiare la propria squadra. La grande prova di Mustafi in difesa ha fatto sì che lo Sporting Gijon non vincesse con più scarto ma questo è veramente l’unico segnale positivo che si può carpire da questo ennesimo passo falso.

Ora il Valencia è seriamente in crisi e un nuovo stop non sarà più tollerato.

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