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Donny van de Beek: l’Ajax scopre il Klaassen 2.0. Keizer può sorridere

L’Ajax inanella la seconda vittoria di seguito dimenticando il ko dell’esordio e rimanendo attaccato a Feyenoord e Psv. Keizer sta trovando la quadratura del cerchio e le risposte ricevute sono positive: la difesa inizia ad assorbire gli automatismi, mentre l’attacco sta diventando più cinico anche se Dolberg ancora non è quello dello scorso anno. La partenza di Klaassen aveva lasciato un vuoto tecnico a centrocampo, riempito totalmente da Van de Beek, giovane che si sta dimostrando un vero e proprio talento. Andiamo a scoprire meglio il suo ruolo e quello che potrà regalare agli ajacidi…

VAN DE BEEK, L’EREDE UFFICIALE DI KLAASSEN

Donny van de Beek nasce a Nijkerkerveen nel 1997. I suoi primi passi nel mondo nel calcio avvengono con il Veensche Boys, formazione dillettantistica. La maturazione è lunga e nel 2009 è lo Jong Ajax a volerlo tra le sue fila per poter disputare l’Eerste Divisie. Il ragazzo accetta immediatamente entrando a far parte della miglior scuola calcio in ambito europeo. Nel 2015-2016 viene aggregato alla prima squadra con tecnico Frank de Boer: grazie anche a qualche infortunio di troppo, c’è tutto lo spazio per poter mettere in mostra le sue doti.

Donny van de Beek, in due anni, impressione sia De Boer che Bosz che lo inseriscono quando possono negli undici titolari, sia in campionato che nelle coppe europee. Il giovane ha solo il problema di essere oscurato da un mostro sacro Klaassen, amatissimo dai tifosi ed essenziale per i meccanismi della società dell capitale. Nell’estate del 2017, Davy abbandona l’Ajax per trasferirsi a Liverpool, sponda Everton, lasciando la sua formazione con un grosso problema a centrocampo. Infatti, il nazionale olandese, si era sempre distinto per l’ottima capacità di inserimento in fase offensiva e di interdizione in fase di ripiegamento. Bravissimo nell’impostare e lanciare le due ali sulle fasce: era il metronomo della rosa e dai suoi piedi si sprigionavano le azioni più pericolose. Oltre le sue doti tecniche, Klaassen era diventato un vero leader che è riuscito a trascinare l’Ajax in finale di Europa League, risolvendo tantissime gare grazie alle sue giocate e alle sue reti.

Un perdita pesante e quasi incolmabile, ma la soluzione è stata immediata ed è stata trovata in casa: Donny van de Beek. Il centrocampista ha dimostato, nei suoi 3 anni di impiego in prima squadra, di saper interpretare il ruolo di Klaassen alla perfezione, se non meglio. Il giovane talento alterna una grande fase d’interdizione a ad una perfetta fase di rifinuta per l’attacco. La sua percezione degli spazi è al di sopra della media e riesce a servire i compagni in zone del campo impensabili. La giovane età lo rende grintoso e gli permette di poter combattere su ogni pallone: nonostante il dispendio di energie rimane lucido per tutti i 90 minuti senza perdere mai la bussola. La sua collocazione a centrocampo, insieme a Schone e Ziyech, rende la linea centrale dell’Ajax la più equilibrata di tutta l’Eredivisie. Un’altra ottima dote è quella del movimento senza palla, con inserimenti tra le linee che possono far saltare gli schemi difensivi avversari. Tutte queste caratteristiche sarebbero perfette anche nella nazionale maggiore, dove Advocaat dovrà per forza tenerlo in considerazione per avere un giocatore duttile e multifunzionale che ha ancora margini di miglioramento enormi.

Fin ora ha disputato 3 partite nella stagione 2017-2018 e, nell’ultima gara, contro il Venlo ha regalato una realizzazione (la sua prima in Eredivisie) e un assist per il definitivo 2-0. Negli anni passi possiamo annotare 34 presenze in Eerste Divisie con lo Jong Ajax (con 8 centri) e 27 nel massimo campionato olandese (senza contare le 3 della stagione in corso). Si è sempre diviso tra prima squadra e formazione Jong, ma ora la maglia da titolare è sua e ha tutto il tempo per conquistarsi un posto nei cuori dei propri sostenitori.

Andrea Mariani

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